by Sergio Segio | 14 Dicembre 2011 7:42
BRUXELLES – Doveva presentarsi ieri mattina alla polizia, che lo teneva sotto controllo, essendo in libertà condizionata. Invece ha indossato una tuta mimetica, ha infilato in un sacco un Kalashnikov, granate e una pistola, è andato nella piazza centrale di Liegi dove era in corso lo shopping di Natale, è salito sul tetto di una pasticceria e ha cominciato a sparare sulla folla prima di morire forse suicida, forse colpito dalla polizia. Bilancio: sei morti e oltre centoventi feriti, di cui un paio in gravissime condizioni.
I dettagli della strage sono ancora confusi. L’unica cosa che gli inquirenti sono in grado di escludere è che si tratti di un gesto terroristico. L’autore del massacro, Nordine Amrani, cittadino belga, che a giudicare dal nome sembra di origini maghrebine, era un malavitoso noto alla polizia. Nel 2008 era stato condannato a quattro anni per detenzione di un vero e proprio arsenale di armi e di 2800 piante di cannabis. Aveva anche precedenti con la Buoncostume. Nonostante questo, era stato scarcerato nel 2010 e si trovava in libertà condizionata. «In nessun momento, nel corso del processo e della detenzione, abbiamo notato sintomi di squilibrio mentale», ha dichiarato il procuratore di Liegi.
Ma ieri qualcosa si rotto. Nordine Amrani ha posteggiato il suo furgoncino in place Saint-Lambert, di fronte al Palazzo di Giustizia e di fianco al mercatino di Natale, di solito affollatissimo. Per fortuna, a causa di una tempesta nella notte e del vento ancora fortissimo, il borgomastro aveva ordinato di rinviare al pomeriggio l’apertura delle bancarelle, altrimenti la folla in piazza sarebbe stata ancora più numerosa. L’uomo è salito sul tetto di una pasticceria e da lì ha cominciato a lanciare bombe a mano contro la fermata di un autobus. Poi, ha estratto il fucile e si è messo a sparare all’impazzata mentre la gente fuggiva in tutte le direzioni. La mattanza è durata una decina di minuti. «Sembrava perfettamente padrone dei propri gesti», ha riferito un magistrato. Un ragazzo di 15 anni e uno di diciassette, che avevano appena finito gli esami a scuola e aspettavano l’autobus, sono rimasti uccisi, insieme con una signora di 75 anni. In serata anche un bambino di due anni e un ragazzo di venti sono morti in seguito alle ferite riportate.
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