Gli hacker violano il sito americano sulla sicurezza
Il «colpo» sembrava portare la firma di «Anonymous», secondo le prime rivendicazioni apparse in Rete: gli autori, tra l’altro, si spacciavano per novelli Robin Hood, che rubavano ai ricchi (e alle loro carte di credito), per dare — sempre secondo queste prime rivendicazioni — ai poveri. Ma già poche ore dopo, un comunicato ufficiale di Anonymous (gruppo di hacker e attivisti digitali diventato famoso per le sue azioni in sostegno di WikiLeaks) negava ogni responsabilità . «Il furto a Stratfor non è roba nostra — diceva un loro comunicato ufficiale —. Stratfor è una fonte di informazione e di intelligence aperta, che utilizza dati pubblici e rintracciabili sulla Rete. Gli analisti di Stratfor sono persone serie e Anonymous non attacca fonti di notizie».
Stratfor, azienda con base ad Austin, Texas, è impegnata a fornire informazioni militari e politiche «strategiche» ai suoi clienti: in questo modo, permette loro — si legge nella presentazione della compagnia — di ridurre i rischi dei loro investimenti, per esempio nei Paesi potenzialmente instabili.
In compenso i clienti erano «coperti dall’anonimato». O almeno, lo erano fino a due giorni fa, prima che venissero rubati i dati di 4mila carte di credito.
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