by Sergio Segio | 6 Dicembre 2011 7:55
BERLINO — Poche ore dopo la conclusione di un nuovo vertice tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy e a pochi giorni dal decisivo summit dell’Unione Europea in programma a Bruxelles, arriva da Standard & Poor’s un annuncio, anticipato dal Financial Times, che è l’ultimo, drammatico segnale della gravità della crisi dell’eurozona. L’agenzia di rating si prepara infatti a mettere sotto osservazione tutti i Paesi dell’eurozona, con la possibilità di revocare la «tripla A» (che caratterizza i Paesi dal debito più affidabile) a Germania, Francia e gli altri che fanno parte della lista dei «migliori», cioè Olanda, Austria, Finlandia e Lussemburgo. Il processo di revisione durerà novanta giorni e potrebbe concludersi con una clamorosa bocciatura. Immediata la replica di Parigi e Berlino: in un comunicato congiunto, hanno affermato che prenderanno «tutte le decisioni necessarie».
Secondo quanto riferisce il quotidiano economico britannico, Standard & Poor’s considera preoccupante per la situazione della Germania il potenziale impatto «dell’aggravarsi dei problemi politici, finanziari e monetari nell’Unione Europea». La decisione di tenere sotto esame i Paesi «tripla A» della zona euro sarebbe già stata comunicata ai governi interessati. La revisione del giudizio di affidabilità dovrebbe partire nei prossimi giorni, dopo il Consiglio europeo del 9 dicembre e la valutazione sarebbe motivata, stando alle anticipazioni del Financial Times, dal fatto «che la mancanza di progressi fatta finora dai policy maker europei nel controllare la diffusione della crisi finanziaria possa riflettere debolezze strutturali nel processo decisionale interno all’eurozona e all’Unione Europea».
L’annuncio dell’agenzia di rating rappresenta quindi un messaggio di sfiducia, ma anche di incoraggiamento sulle prospettive di una svolta nel tanto atteso vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue in cui Germania e Francia vogliono rafforzare la governance economica della zona euro e arrivare a una integrazione completa delle politiche di bilancio dei Paesi che hanno la moneta unica. Quella riforma dei trattati, cioè, su cui tanto ha insistito nelle ultime settimane la cancelliera tedesca, convinta che sia indispensabile realizzare una «unione fiscale» dei membri dell’eurozona.
Per quanto riguarda in particolare la Germania, la possibilità di perdere la «tripla A» era forse temuta, sicuramente non attesa. La presa di posizione di Standard & Poor’s arriva in una giornata che si era aperta con l’annuncio che il valore delle esportazioni tedesche avrebbe superato per la prima volta la quota di mille miliardi di euro. Secondo l’associazione federale per il commercio all’ingrosso, le esportazioni e i servizi (Bga) il complesso delle esportazioni della Germania salirà del 12% nel 2011 arrivando alla cifra record di 1.075 miliardi di euro.
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