Gavio vuole il controllo Impregilo fatta l’offerta a Fonsai e Benetton
MILANO – Affondo a sorpresa del gruppo Gavio su Impregilo. Ieri, tramite Argo Finanziaria ha fatto pervenire ai suoi due soci in Igli una proposta per l’acquistaro i loro pacchetti nella finanziaria che controlla il 29,9% del leader italiano delle costruzioni. Ma, nel mentre le lettere di Gavio venivano consegnate ad Atlantia e a Fonsai, la notizia già circolava sul mercato. Fatto sta che gli azionisti storici di Impregilo, hanno appreso di un’offerta loro destinata, dopo che già se ne parlava tra gli operatori di Borsa.
Una mossa poco elegante, soprattutto per alcuni soci come la famiglia Benetton, che da tempo lavora e condivide diversi interessi con il gruppo di Tortona. E in attesa di sapere di più sui contenuti dell’offerta, i due soci del gruppo Gavio sembrano avere idee diverse sul da farsi. Fonsai, che naviga tra i debiti, sarebbe orientata ad accettare la proposta di Gavio e ha fatto saper che nel consiglio convocato per il 20 dicembre, esaminerà tutti i dettagli. Viceversa, Atlantia giudicherebbe l’investimento in Impregilo strategico, almeno limitatamente alle attività in concessione; per cui non è interessata a fare cassa. Inoltre, per Fonsai si pone anche un problema di valutazioni. Nel bilancio della società che fa capo alla famiglia Ligresti i titoli di Impregilo sono iscritti a un prezzo di circa 3,2 euro, quasi il 40% in più dell’attuale valore di mercato (2,3 euro); pertanto il gruppo vorrebbe non dover contabilizzare una simile minusvalenza. Tanto più che ieri il gruppo di costruzioni Salini, che un mese fa ha rilevano sul mercato l’8% di Impregilo, ha fatto sapere che ritiene il suo investimento strategico. La società guidata da Pietro Salini ha poi annunciato che presto presenterà al mercato un piano industriale, che verosimilmente, avrà ad oggetto l’integrazione tra le attività del gruppo romano delle costruzioni con Impregilo. Infine, anche Mediobanca e Unicredit, che di Igli sono creditori e hanno in pegno il pacchetto di azioni custodite dalla finanziaria, potrebbero avere un ruolo nella trattativa. La soluzione ideale pensata dalle banche sarebbe quella di procedere a uno scorporo che divida le attività delle concessioni da quella delle costruzioni. A quel punto si creerebbero due scatole di controllo come Igli: Gavio controllerebbe le costruzioni, mentre Atlantia le concessioni. Un escamotage, che stando ai patti di sindacato di Igli che prevedono la prelazione per le quote dei tre soci partiteti, permetterebbe di liquidere Fonsai e consentirebbe al gruppo assicurativo di massimizzare il valore della sua partecipazione cedendo ai rispettivi soci le sue quote. Quest’ultima soluzione che prevede lo scorporo delle attività di Impregilo, oltre a mediare interessi ed equilibri dei tre azionisti storici, avrebbe anche il beneficio di creare più valore per tutti gli investitori, dato che non è previsto il lancio di un’offerta pubblica sul mercato. Non a caso ieri le azioni di Impregilo (+1,8%) sono salite meno dell’indice principale di Borsa (+2,9%).
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