by Sergio Segio | 5 Dicembre 2011 7:55
«Si tratta di una piccola patrimoniale sulle attività finanziarie», ha detto il vice ministro dell’economia Vittorio Grilli, dando una definizione di quello che era stato ribattezzato «superbollo» più aderente alla realtà dei fatti.
La correzione, in pratica, dovrebbe eliminare l’arbitraggio che penalizzava certi investimenti — che per legge vanno tenuti sul depositi titoli, come i titoli di Stato, le azioni e i corporate bond — e ne avvantaggiava altri, che invece non contemplano obbligo di deposito. Come i fondi comuni, i fondi immobiliari, le polizze e, secondo alcune interpretazioni, anche i pronti contro termine.
Nella nuova formulazione della norma — che non è ancora stata pubblicata in forma definitiva — si dice chiaramente che all’imposta di bollo sono soggetti anche «tutti gli strumenti finanziari e i prodotti non soggetti ad obbligo di deposito, ad esclusione dei fondi pensione e dei fondi sanitari».
Ieri il governo ha sottolineato la volontà di cancellare la disparità di trattamento, ma non ha chiarito se verranno anche cambiate le modalità di applicazione. Nella bozza è previsto un innalzamento della soglia di esenzione totale dal bollo (pari a 34,2 euro per gli importi fino a 50 mila euro) che era ferma a 1.000 euro e che viene portata a 5.000. In attesa di conoscere le intenzioni definitive del governo, ricordiamo quindi qual è l’attuale disciplina. Il bollo — che varrà quindi per tutti gli strumenti finanziari, indipendentemente dalla collocazione nel deposito titoli — a oggi ammonta a 70 euro per chi possiede investimenti superiori a 50 mila euro e inferiori a 150 mila. Ma dal 2013 questa fascia sale ancora, fino a 230 euro annui. Per chi invece possiede importi compresi tra 150 mila e 500 mila per quest’anno e per l’anno prossimo si pagano 240 euro, mentre dal 2013 il prelievo annuale abbinato all’estratto conto sale a 780 euro. E infine per chi possiede patrimoni investiti per cifre che superano i 500 mila euro, il prelievo attuale sarà di 680 euro, mentre dal 2013 si passa a 1.100.
La misura concepita del governo Berlusconi si applica al conto titoli, non al conto corrente classico che mantiene l’attuale imposta a 34,2 euro, indipendentemente dalle somme depositate.
Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2011/12/fondi-polizze-e-titoli-mini-patrimoniale-il-bollo-esteso-a-tutte-le-attivita-finanziarie/
Copyright ©2024 Diritti Globali unless otherwise noted.