Fed: “Tassi fermi fino a metà  2013”

by Sergio Segio | 14 Dicembre 2011 7:04

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MILANO – La Fed avvisa gli investitori: «I mercati finanziari continuano a mettere a rischio le prospettive economiche», che sono incerte, con «un andamento della crescita economica moderato nei prossimi trimestri e con il tasso di disoccupazione che calerà  in maniera graduale». Come previsto, la riserva federale lascia invariati i tassi allo 0-0,25%, e conferma che non li toccherà  fino a metà  2013. Il presidente Ben Bernanke prepara «misure aggiuntive» per l’economia Usa, che cresce «moderatamente, nonostante l’apparente rallentamento della crescita globale». Subito Wall Street ha azzerato i guadagni. Un trend simile, tra una volatilità  proibitiva, avevano compiuto i listini europei, aperti in calo, poi risaliti dopo l’indice Zew – sulle prospettive dell’economia tedesca – per la prima volta in rialzo da 9 mesi.
Quando si vedevano le premesse per una seduta di rimbalzo tecnico (dopo il forte calo della vigilia, per l’insoddisfazione delle misure prese dal Consiglio d’Europa) ci ha pensato Angela Merkel a guastare tutto. Secondo voci di stampa, la cancelliera non vorrebbe aumentare i 500 miliardi di dotazione del meccanismo di salvataggio permanente europeo (il fondo Esm, operativo da luglio 2012). A Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha perso lo 0,31%, in linea con il resto d’Europa, con i bancari tra i più venduti. L’impasse europea ha influito anche sull’euro, sceso ancora contro dollaro, fino a 1,3083 dopo l’avvio a quasi 1,32.
E dire che l’asta sui Bonos spagnoli era andata bene, con richieste per 18 miliardi di euro a fronte di 5 miliardi offerti, e rendimenti in netto calo. L’annuale emesso per 3,44 miliardi è sceso al 4,05% (dal 5%), il 18 mesi (1,5 miliardi) paga il 4,26%, dal 5,19% precedente. Quanto agli spread domestici, il Btp decennale è tornato in alto fino a 465,7 punti base sul Bund tedesco, pari a una resa dell’6,8% annuo. E oggi si parte con un rialzo, almeno formale, stimato in una ventina di punti base, per l’annunciato passaggio a un nuovo Btp di riferimento (benchmark): il decennale del Tesoro scadenza settembre 2021 sarà  sostituito dal Btp marzo 2022, meno liquido e che riflette le peggiorate condizioni di tassi recenti. Un meccanismo noto agli operatori e comune agli altri Stati emittenti, ma non positivo.

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