Eternit, «No ai soldi del diavolo» Casale si spacca su risarcimento

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L’indennizzo ammonta a 18 milioni di euro e con questo voto, il Comune di Casale esce per sempre dalla vicenda e da qualunque altra vertenza futura contro Stephan Schmidheiny. Diciannove i voti favorevoli, 11 i contrari, nessun astenuto. A votare per la transazione i partiti della maggioranza – Pdl e Lega Nord – con il sostegno di Nuove Frontiere. Contrari Pd, Sinistra casalese-SEL, Casale si cambia, piu’ l’Udc che aveva chiesto di vincolare la cifra dell’indennizzo alla ricerca contro il mesotelioma e alle bonifiche. Richiesta che e’ stata rigettata dalla maggioranza. La seduta e’ durata sei ore e mezzo ed e’ stata sospesa quattro volte dalla presidente per le proteste dei cittadini, che a centinaia si sono presentati in municipio per seguire i lavori. Presenti nel salone d’onore e in strada centinaia di persone, le cui urla hanno piu’ volte causato l’interruzione dei lavori. L’indennizzo è stato definito dai cittadini in protesta: «Il denaro del diavolo».

La tensione e’ cresciuta con il passare delle ore; alle due e mezzo del mattino il toccante intervento di Romana Blasotti Pavesi, presidente di Afeva (Associazione familiari vittime amianto): “Trent’anni di lotta, iniziata dopo la morte di mio marito, il primo di cinque familiari uccisi dall’amianto. Lotta per la giustizia, perche’ la strage di Casale non si ripeta mai piu’ in nessuna parte del mondo. Stasera qualcuno votera’ a favore e altri contro, io ho la coscienza a posto”. Il Comune di Casale Monferrato resta nel processo contro l’altro imputato, il barone belga Louis de Cartier, 90enne, che non ha mai avanzato alcuna proposta. L’indennizzo offerto da Stephan Schmidheiny ammonta in totale 18 milioni, piu’ 300mila euro per i legali.

Accettare l’offerta, che uno dei due imputati, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, ha avanzato tramite la Becon, una società  della galassia Eternit, per la Città  di Casale Monferrato comporta il ritiro della costituzione a parte civile e la rinuncia a intraprendere, in futuro, qualsiasi azione legale. Il denaro, secondo il sindaco, Giorgio Demezzi, andrà  impiegato in opere di bonifica dall’amianto, nella ricerca medica, nel sostegno alle famiglie delle vittime. Il consiglio comunale, in proposito, ha approvato un emendamento che prevede la nascita di una commissione “non politica” che controlli l’uso delle risorse derivanti dalla transazione. “Ci sono momenti – ha detto Demezzi nella dichiarazione conclusiva all’assemblea – in cui è difficile fare il sindaco di tutti, e me ne dispiace. Ma bisogna fare delle scelte. La nostra è stata una scelta sofferta. Non siamo in malafede, non siamo avidi e non siamo assassini”.


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