Dopo 18 anni la Russia entra nel Wto

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Ci saranno vantaggi economici per la Russia, che si attende di veder crescere più velocemente il suo prodotto interno, ma anche per gli altri 153 Paesi che esporteranno di più, come è avvenuto con la Cina entrata nel Wto dieci anni fa. Per Mosca ci potrebbe essere anche un impatto politico, visto che l’adesione la legherà  maggiormente a quell’Occidente che Putin continua a demonizzare a parole, spesso a scopi elettorali. Proprio per evitare effetti politici, il governo ha già  detto che la ratifica dell’accordo sarà  proposta alla Duma dopo le elezioni presidenziali di marzo. Si vuole evitare che l’accordo diventi un punto di forza per i comunisti, partito di opposizione in ascesa dopo anni di declino. Il partito comunista sostiene che per la Russia eliminare le barriere doganali sarebbe catastrofico, soprattutto nel settore agricolo. L’intesa concede al Cremlino alcuni anni per ridurre le barriere nei settori vitali, come quello agricolo e quello dell’automobile. Ma certamente la concorrenza con imprese estere diverrà  più difficile. E i brontosauri sopravvissuti dall’epoca sovietica dovranno cambiare o moriranno. Ci saranno più investimenti esteri nel Paese e le regole del Wto, si spera, potranno contribuire a ridurre la corruzione e l’arbitrarietà  di leggi e tribunali. Secondo alcuni calcoli, l’export europeo verso la Russia dovrebbe rapidamente aumentare di 4 miliardi di euro l’anno.


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