Donne in marcia per la ragazza picchiata

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Dalla piazza-simbolo delle rivolte che hanno portato alla caduta di Hosni Mubarak, sono partite centinaia di donne che hanno sfilato per le vie del centro del Cairo per protestare contro l’aggressione e il denudamento in piazza Tahrir di una manifestante, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. Le donne – che brandivano le foto della ragazza stesa al suolo, senza camicetta e circondata da agenti che la picchiavano – hanno chiesto le dimissioni del capo del Consiglio militare, Hussein Tantawi, e hanno accusato i Fratelli musulmani di non aver preso posizione sull’accaduto. L’esercito ha dichiarato di aver ordinato una commissione d’inchiesta, composta da magistrati della Corte d’appello, per far luce sugli «incidenti» di questi ultimi giorni. Per la prima volta, gli inquirenti potranno interrogare i militari. L’esercito ha anche annunciato di aver tradotto davanti alla corte marziale sia i militari accusati degli «incidenti di Maspero» (nome della strada sul Nilo in cui sono stati uccisi 28 copti il 9 ottobre scorso), che quelli responsabili delle «verifiche di verginità »: ovvero le degradanti visite a cui vennero sottoposte le manifestanti arrestate dopo la caduta di Mubarak. Amnesty international ha chiesto il blocco delle forniture militari all’esercito egiziano, perché potrebbe continuare a perpetrare violazioni contro i diritti umani.


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