Dalle pensioni alla Fiat, e gli indignati: l’alfabeto del 2011
A come ANZIANI – L’Italia e’ sempre piu’ un paese di anziani. Nei prossimi trent’anni, secondo l’Istat, gli ultra 65enni, oggi pari al 20,3% del totale, aumenteranno fino a diventare, nel 2043, il 32% della popolazione. Ci sara’ poi un picco del 33,2% nel 2056. Gli anziani, comunque, non sono stati al centro dei piani della politica, cosi’ come le donne che, ancora oggi, devono occuparsi dei familiari over 65 che perdono la loro autonomia a scapito della proprie carriere: sono 1 milione 424 mila le donne occupate part-time che hanno figli minori di 15 anni o che si prendono cura di altri bambini, di persone anziane o altri adulti non autosufficienti. B come BIOTESTAMENTO (dimenticato) – Dopo il caso Englaro per il governo Berlusconi era diventato una priorita’. Il disegno di legge e’ partito dal Senato, si e’ arenato alla Camera, dove e’ rimasto a lungo, e ora giace (semi-dimenticato) in commissione a palazzo Madama. C come CENSIMENTO – Questo e’ l’anno del censimento, il 15mo realizzato sulla popolazione. Il questionario e’ stato recapitato a piu’ di 22 milioni di famiglie. È possibile compilarlo anche on line. I questionari vanno restituiti entro il 31 dicembre 2011 nei comuni con meno di 20.000 abitanti; entro il 31 gennaio 2012 nei comuni compresi tra 20.000 e 150.000 abitanti; entro il 29 febbraio 2012 nei comuni maggiori di 150.000 abitanti. Al momento, sono 21.790.000 i questionari gia’ restituiti, l’85,3% del target. D come DETENUTI – L’emergenza carceri (le celle scoppiano in Italia) e’ stata da subito una delle priorita’ del neo ministro della Giustizia, Paola Severino, che qualche giorno fa ha varato un apposito decreto. Il pacchetto contiene provvedimenti per affrontare il problema del sovraffollamento e velocizzare la giustizia civile. Intanto i dati parlano chiaro: in 8 regioni su 20 (Calabria, Friuli, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Valle D’Aosta e Veneto) c’e’ un sovraffollamento insostenibile con punte del 79% in Puglia (+1.952 detenuti peri 2.463 posti), del 71% in Lombardia (+3.859 detenuti per 5.416 posti), del 64% in Calabria (+1.189 detenuti per 1875) e del 60% in Liguria (+677 detenuti per 1.130 posti). Resta da capire che fine hanno fatto i fondi del piano carceri mai portato a compimento dell’ex governo Berlusconi. E come EDUCAZIONE – La scuola italiana ha bisogno di una cura da cavallo. Fra strutture che cadono a pezzi, aule con strumenti obsoleti, docenti tagliati fino all’osso serve una inversione di tendenza. Il 2011 e’ stato l’ultimo anno dei tagli all’organico imposti dal ministro Gelmini, l’anno dell’inglese ridotto ai minimi termini, dei fondi in diminuzione. Il neo ministro Francesco Profumo promette un cambiamento: ha gia’ annunciato piu’ soldi per il funzionamento delle scuole e per il Sud. E anche un maxi concorso per assumere giovani che, pero’, incontra le ostilita’ di sindacati e precari. F come FIAT – L’addio al contratto nazionale di lavoro, l’uscita da Confindustria, l’applicazione del contratto utilizzato a Pomigliano anche per gli altri stabilimenti del gruppo. E ancora la lite perenne con la Fiom, la chiusura di Termini Imerese. Il 2011, nel bene o nel male, e’ stato certamente l’anno della Fiat. Diverse le date che hanno segnato gli ultimi dodici mesi, l’accelerata in autunno. Il 3 ottobre l’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, ha annunciato l’uscita da Confindustria, il 21 novembre l’azienda ha ufficializzato la disdetta degli accordi sindacali a partire dall’1 gennaio 2012. Praticamente immediato l’avvio di una trattativa con i sindacati che il 13 dicembre ha portato alla fumata bianca: l’accordo di Pomigliano e’ stato esteso agli altri stabilimenti, quindi agli oltre ottantamila dipendenti del gruppo. Non sono da meno ovviamente le notizie che arrivano dalla Campania, dallo stabilimento Irisbus di Flumeri, provincia di Avellino, e da Termini Imerese: entrambi chiusi, ma il secondo e’ stato acquisito da ‘Dr Motor’, azienda che produce auto. G come GIOVANI – Sono loro che hanno animato le piazze, che hanno cercato di scuotere l’opinione pubblica sul tema della crisi. ‘Noi la crisi non la paghiamo’, e’ stato lo slogan trasversale che ha attraversato le proteste studentesche, quelle dei Draghi ribelli (i ragazzi dei blitz a Bankitalia), quelle degli Indignati italiani. Oggi sono i giovani la porzione di italiani che ha piu’ bisogno di risposte per poter guardare con speranza al futuro. Sul presente pesano i dati della disoccupazione. H come HANDICAP – L’ultima brutta notizia sul fronte della disabilita’ e’ di fine anno. Non solo chi ha un handicap non gode certo del privilegio di essere al centro dell’agenda politica, ma un bando uscito sul sito dell’Ansas, l’Agenzia per lo sviluppo dell’autonomia scolastica, chiama a raccolta insegnanti per ‘abilitare’ e ‘convertire’ insegnanti di ruolo in esubero. In pratica chi non si e’ mai specializzato per fare sostegno, ma, per colpa dei tagli e’ finito in esubero, sara’ addestrato dai colleghi specializzati a cimentarsi con i diversamente abili. Le famiglie dei ragazzi coinvolti sono gia’ sul piede di guerra. I come INDIGNATI – Sono stati i veri protagonisti di quest’anno. Dalla Spagna, a New York, a Roma hanno infiammato le piazze per tentare di contrastare le misure anti-crisi prese dai governi fatte pesare il piu’ delle volte sulle fasce deboli. A Roma, pero’, il 15 ottobre scorso un corteo a due facce con molti violenti al suo interno ha ‘piegato’ il movimento, che si e’ decisamente spento dopo che la citta’ e’ stata vandalizzata. L come LACRIME e LAVORO- L’immagine simbolo del 2011 e’ probabilmente quella del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che, annunciando agli italiani le misure anti-crisi pensate dal governo Monti, pronunciando la parola ‘sacrifici’ e’ scoppiata in lacrime. L’altra parola chiave con la L del 2011 e’ lavoro: in migliaia lo hanno perso, in molti non lo cercano nemmeno piu’, anche fra i giovani dove sale la quota di neet, i ragazzi che non studiano e non lavorano. L’ultimo dato Istat parla di 600 mila disoccupati in piu’ negli ultimi tre anni. Sul piatto della discussione politica c’e’ ora la revisione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che disciplina i licenziamenti. M come MIGRANTI – Residenti stranieri in aumento in Italia. Secondo l’Istat l’ammontare della popolazione residente straniera potra’ aumentare considerevolmente nell’arco di previsione: da 4,6 milioni nel 2011 a 14,1 milioni nel 2065, con una forbice compresa tra i 12,6 ed i 15,5 milioni. Il dibattito e’ concentrato sulla possibilita’, chiesta anche dal presidente Napolitano, che i figli dei migranti che nascono in Italia possano avere la cittadinanza. La fine del 2011 ha riacuito poi l’allarme razzismo: a Firenze sono stati uccisi in un mercato due venditori ambulanti africani. N come NEUTRINI – Una delle gaffe che rimarranno nella storia della politica italiana e’ stata commessa nel 2011. Protagonista il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. O meglio, il suo ufficio stampa: per celebrare la partecipazione italiana all’esperimento che ha sancito che i neutrini riescono a superare la velocita’ della luce ha prodotto un comunicato in cui si evince che, secondo il ministro, ci sarebbe stato un tunnel fra Ginevra e l’Abruzzo, i due poli della sperimentazione. Il tunnel e’ finito subito su twitter e in poche ore e’ diventato un tormentone. È costato il posto a chi dirigeva il servizio stampa. O come OMOFOBIA – Quest’anno per la seconda volta in Parlamento e’ stata affossata la legge contro l’omofobia lo scorso 26 luglio. L’aula della Camera ha approvato le pregiudiziali di costituzionalita’ al testo del Pd presentate da Pdl, Lega e Udc. Gia’ nell’ottobre 2009 era stata approvata una pregiudiziale di costituzionalita’ dei centristi. Prima e dopo in tutto il Paese notizie di aggressioni omofobe. Fra queste, quella alla deputata Pd Anna Paola Concia, insultata mentre si trovava in pieno centro a Roma con la compagna tedesca Ricarda. P come PENSIONI – Dal primo gennaio 2012 scattano le nuove misure previste dalla riforma del governo Monti. Viene esteso a tutti il metodo contributivo per il calcolo delle pensioni per le anzianita’ future. Viene istituito un sistema flessibile per l’eta’ di pensionamento elevata a 62 anni per le donne con una fascia di uscita flessibile incentivata fino a 70 anni, per gli uomini la fascia di flessibilita’ e’ tra 66 e 70 anni. Le regole per le lavoratrici del settore privato raggiungono l’equiparazione ai lavoratori nel 2018. Nel 2018 l’eta’ minima per andare in pensione sara’ 66 anni. Q come QUALITA’- Dovra’ essere il parametro del futuro del paese. La quantita’ (i fondi) scarseggia. Reingegnerizzare le risorse, utilizzare al meglio cio’ di cui si dispone e rendere il sistema piu’ efficiente saranno le parole d’ordine dei prossimi anni. R come RICERCA – E’ il motore dello sviluppo e puo’ offrire uno spiraglio ai giovani laureati. Secondo l’Istat nel 2011 c’e’ stata una diminuzione di investimenti. Il neo ministro Profumo vuole cambiare rotta e ha gia’ annunciato che e’ pronto il bando per i giovani under 40 da 53 milioni. S come SINDACATO e SPREAD – Quello che Fiat ha diviso, Monti ha unito. Il 2011 e’ stato un anno non facile per quanto riguarda i rapporti tra le organizzazioni. L’apice dei contrasti con la vertenza Fiat. La Fiom Cgil resta contro le decisioni e gli accordi che invece l’azienda firma con gli altri sindacati: a partire dal ‘vecchio’ accordo di Pomigliano per finire con l’applicazione dello stesso per tutte le altre aziende. Soltanto la Fiom di Maurizio Landini, infatti, ha scelto di non firmare l’accordo. Monti, invece, e’ riuscito a riunire i sindacati sotto un unico obiettivo: protestare contro la sua manovra ‘Salva Italia’. Dal 19 di dicembre fino alla vigilia di Natale hanno presidiato Montecitorio alternandosi in comizi in cui hanno fatto sentire la propria voce. ‘Esse’ come Spread, ormai ‘oggetto di conversazioni casalinghe’ come ha detto Mario Monti. Lo spread non e’ che la differenza tra i rendimenti dei Bund (titoli tedeschi) e dei Btp (titoli di stato italiani), quello che il premier italiano osserva piu’ volte al giorno ‘senza divinizzarlo, quando scende, ne’ demonizzarlo quando sale’. T come TRUFFA – Due miliardi e 500 milioni. A tanto ammontano i danni erariali e le frodi, in tre anni, scoperti dalla Guardia di Finanza, frutto di sprechi, malaffare e costi nella sanita’. Si parla di medici di base rimborsati per assistere pazienti defunti, false prescrizioni di farmaci e certificazioni Isee per ottenere le esenzioni, visite ambulatoriali fatte passare per day hospital o interventi di chirurgia estetica classificati come chirurgici per altra patologia, cartellini timbrati dal personale che poi lasciava il luogo di lavoro. Cosi’ la sanita’ italiana perde pezzi, a causa del malcostume. U come UNIVERSITà€ – Compie un anno la riforma Gelmini che, nella sua applicaziione, ha incontrato diversi intoppi. Dovevano partire in autunno, ad esempio, le nuove abilitazioni dei docenti che, pero’, sono in ritardo: se ne riparla a marzo. Anche le assunzioni dei giovani sono sostanzialmente bloccate. Il sistema e’ diventato piu’ chiuso e rigido, con poco margine di manovra da parte degli atenei. I nuovi statuti sono tutt’ora in via di completamento. V come VIOLENZA – Donne e bambini continuano ad essere vittime indifese. Secondo l’Istat sono 7 milioni le donne ad essere sottoposte a violenza, soprattutto dentro le mura domestiche. Diminuisce, per fortuna, il numero di quelle uccise: 156 vittime nel 2010 contro le 172 del 2009. Fra i minori aumenta il numero delle vittime di abusi e violenze. Secondo Terre des Hommes, che prende come riferimento i dati forniti dalla Polizia, si e’ passati dai 4.178 reati registrati nel 2009 ai 4.293 nel 2010. I minori vittime di violenza sessuale nel 2010 sono stati ben 763, a cui si aggiungono 349 vittime di violenza sessuale aggravata. Z come ZERO – Saldo zero: e’ quello che l’Italia dovra’ raggiungere nel 2013 per pareggiare il bilancio. Uno sforzo che passera’ attraverso i sacrifici che toccheranno le tasche degli italiani ma anche la pubblica amministrazione dove dalla Sanita’ alla Scuola bisognera’ mettere mano alla gestione delle risorse. (DIRE) © Copyright Redattore Sociale