Crescita, il governo accelera Monti «mobilita» i ministri

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ROMA — Un ordine del giorno non c’è ancora, ma quella è la cosa meno importante. Perché se Mario Monti ha deciso di convocare di nuovo il Consiglio dei ministri tra Natale e Capodanno, tra il 27 e il 28 dicembre, il motivo non è tanto quello di discutere o approvare provvedimenti specifici. «La riunione di fine anno serve soprattutto per dare un segnale» spiegano i collaboratori del presidente del Consiglio, che ieri ha chiesto a tutti i ministri di tenersi a disposizione per quelle date.
Un segnale di presenza ai cittadini, dopo la manovra di lacrime e sangue appena varata per blindare i conti pubblici, e ai mercati. Il governo sa di aver chiesto molto al Paese e di aver fatto il possibile per blindare il pareggio di bilancio nel 2013. E non vuol dare la minima impressione di latitanza, neanche sotto le Feste. Tanto più perché, dopo aver puntellato i conti pubblici con il decreto Salva-Italia, il governo è pronto a lanciare la cosiddetta «Fase 2», quella della crescita. Monti sarebbe intenzionato ad aprirla approfittando della conferenza stampa di fine anno, e il Consiglio dei ministri alla vigilia potrebbe servire all’esecutivo anche per rimettere ordine alle idee e definire il programma di massima delle riforme da avviare, che riguarderebbe anche il rilancio di alcuni, importanti, settori industriali.
Approvato ieri il Milleproroghe, anche se con una nota Palazzo Chigi ha chiesto di non chiamarlo così, perché i rinvii delle scadenze di legge sono oggettivamente molti di meno rispetto alle ultime versioni del classico decreto di fine anno, non c’è altra carne al fuoco. All’ordine del giorno del Consiglio di fine dicembre potrebbe esserci il decreto per rifinanziare con altri 350 milioni di euro il trasporto pubblico locale e onorare l’accordo fatto con le Regioni. Ma all’orizzonte non ci sono altre incombenze. Il Pd continua a chiedere con insistenza le modifiche alla riforma previdenziale per alleggerire le condizioni di ritiro dei lavoratori che hanno iniziato molto presto a lavorare, ma il governo non sembra intenzionato a muoversi in questa fase.
Nel decreto varato ieri, le proroghe più importanti sono quella degli sfratti per «particolari categorie disagiate» nei capoluoghi e nelle grandi città , che sono stati posticipati a fine 2012, e il rinnovo per un anno ancora degli ammortizzatori sociali per i lavoratori precari, i co.co.co e gli apprendisti. Le uniche novità , rispetto alle anticipazioni della vigilia, sono i 7 milioni di euro che vengono concessi a Radio Radicale e la decisione di spostare al 31 marzo del 2012 il termine per sanare le violazioni derivate dall’omessa dichiarazione di cessazione attività  per i titolari di partita Iva.
Confermati lo slittamento della tracciabilità  dei rifiuti al 2 aprile, del decreto contro i taxi abusivi al 30 giugno, dei termini per la variazione catastale degli immobili rurali al 31 gennaio. Si allungano di un anno, per arrivare a fine dicembre del 2012, invece, i termini entro i quali i medici possono decidere di svolgere la libera professione all’interno delle strutture pubbliche, il mandato del commissario della Croce Rossa Italiana, i poteri dei Comuni della Regione Campania in materia di gestione dei rifiuti. Il decreto proroga anche lo stato di emergenza per la Liguria (dove scatta la sospensione del pagamento di imposte e contributi fino a novembre 2012, compensata da un aumento delle accise sui carburanti), l’Emilia-Romagna e la Provincia di Salerno.


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