Consigli ai compagni del Pd

by Sergio Segio | 11 Dicembre 2011 8:41

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Contemporaneamente, recarsi alla manifestazione della Cgil che contesta le misure del governo Monti. Informarsi con garbo se sia meglio votare la manovra con la mano destra e tenere il cartello Giù-le-mani-dalle-pensioni con la sinistra. Per i mancini, invertire. Ricordare con veemenza che è grazie alle pressioni del Pd che si salvano le pensioni più basse dall’inflazione. Deplorare con un rapido inciso che grazie all’inflazione aumentata (benzina, Iva, ecc.) le pensioni decenti saranno indecenti. Sostenere gli sforzi del governo Monti che ci dà  più credibilità  in Europa. Incrociare le dita nella speranza che prima di finire la frase l’Europa ci sia ancora. Sollevare con veemenza la questione dell’Ici della Chiesa cattolica. Minimizzare con eleganza e tatto la questione dell’Ici della Chiesa cattolica. Dispiacersi dell’assenza, nella manovra, della patrimoniale. Aggiungere pudicamente: «Però per le grosse fortune». Dolersi per i sacrifici del ceto medio. Consolarsi ricordando che però la prima alla Scala si è svolta in un clima di elegante sobrietà . Se qualcuno nomina il ministro Fornero, ribattere ricordando il ministro Gelmini e far notare l’indiscutibile evoluzione della specie. Approvare l’Ici sulla prima casa. Disapprovare l’Ici sulla prima casa. Ricordare la sacrosanta tassa su yacht ed elicotteri, vanto del comunismo nel mondo. Deplorare l’insufficiente azione sui capitali scudati. Rivendicare la tassazione sui capitali scudati che sarà  bassa, ma è meglio di niente. Dolersi del fatto che i capitali scudati non si trovano più ed è difficile tassarli. Indignarsi per quest’ultima triste realtà  e sbottare: «Ci vorrebbe un governo veramente liberale!». Oh, cazzo, questa vi è scappata. Ricominciare da capo.

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