Chiamate mute ai futuri clienti il Garante diffida Enel Energia
ROMA – Se il vostro telefono squilla dieci, anche 15 volte e nessuno vi parla alla risposta, state tranquilli. Dall’altra parte del filo non c’è un maniaco. Al massimo saranno quelli di Enel Energia. La società dell’elettricità e del gas cerca nuovi clienti e si è affidata a sei call center per proporre le sue offerte a famiglie e imprese. Ma qualcosa non ha funzionato, al punto che il Garante della Privacy interviene ora per bloccare questo fenomeno nuovo e fastidioso. Le chiamate “mute”.
Enel Energia ha in mano i numeri di migliaia di persone o aziende, potenziali clienti. L’elenco viene girato a una società partner, quindi ai sei call center. A questo punto interviene la nuova diabolica invenzione: il sistema “Saas”. In sostanza i nostri telefoni sono contattati da un computer. E’ il computer a chiamare casa nostra, non più l’uomo. Una volta fatto il numero di casa nostra, soltanto allora il computer passerà il testimone all’operatore in carne ossa. Se questo operatore è pronto a parlare con noi, tutto filerà liscio. Se l’operatore è ancora impegnato in altra conversazione, noi sentiremo una chiamata muta. E magari fosse una soltanto. Il computer si accorge quando noi e l’operatore non abbiamo parlato, e ci richiama. Dieci, anche 15 volte, finché non avviene il contatto.
Osserva il Garante che il sistema è stato ideato dalle società dei call center per tenere i propri operatori sotto pressione, perché abbiano sempre una chiamata cui rispondere. Ora però il Garante stesso intima uno stop e chiede a Enel Energia, alla società partner, ad alcuni call center il rispetto delle norme sulle promozioni telefoniche.
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