Bomba di Natale al parroco antimafia

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Capizzaglie a Lamezia vuol dire Torcasio (il clan egemone della zona) e don Giacomo Panizza, il prete antindrangheta (bresciano d’origine, lametino d’adozione), che da 10 anni è assegnatario di un palazzo confiscato proprio ai Torcasio. Dal giugno scorso è qui attivo un centro sociale per minori stranieri non accompagnati. La comunità  Progetto Sud di don Panizza è diventata in questi anni un punto di riferimento per la lotta alla ‘ndrangheta della Piana. E per questo dà  fastidio a molti. Proprio nel giorno della consegna del palazzo confiscato uno dei rampolli dei Torcasio, Antonio (ucciso qualche tempo dopo in un un agguato davanti al commissariato dov’era andato a firmare il registro dei sorvegliati speciali), lo minacciò davanti a tutti. Da quel momento per il prete è scattata prima la scorta, poi, il programma di protezione. Ma i tentacoli delle cosche sono sempre in agguato. E così nella notte di Natale una bomba è stata fatta esplodere proprio davanti all’ingresso di Progetto Sud. «Se questo ordigno fosse esploso solo 10 minuti prima, avrebbe ucciso qualcuno» ha commentato a caldo Panizza. Paura e sgomento. Anzitutto per i minori. «Qualcuno voleva pure andare via ma ora i ragazzi sono più calmi perchè ora sanno che la bomba non era per loro ma per l’associazione». Numerosi gli attestati di solidarietà , da don Ciotti a Gianni Speranza, sindaco di Lamezia.


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