Ancora armi all’Arabia saudita e all’Iraq

Loading

Un «messaggio forte» che Washington invia al Medioriente, ha affermato Andrew Shapiro, uno dei responsabili del Dipartimento di stato americano. L’operazione «migliora le capacità  di dissuasione e di difesa dell’Arabia saudita contro le minacce esterne alla sua sovranità », ha detto. Un messaggio esplicito all’Iran, rivale dell’Arabia saudita nella regione, che in questi giorni ha minacciato di chiudere lo stretto di Ormuz al transito Usa. La portaerei Uss John C. Stennis e l’incrociatore lanciamissili Uss Mobile Bay «hanno compiuto un passaggio di routine programmato attraverso lo stretto di Hormuz», ha dichiarato ieri Rebecca Rebarich, portavoce della Quinta flotta Usa. Nell’ottica di contrastare possibili alleanze Iran-Iraq, costruendo un «contrappeso militare» in Iraq, si può intendere anche la vendita di 11 miliardi di dollari, in armi e addestramento militare all’esercito, che il Pentagono ha stanziato all’Iraq, mentre crescono i timori di guerra civile.


Related Articles

Si vota in Svezia, la destra cresce insieme alle diseguaglianze

Loading

Il partito xenofobo Sd punta il dito contro i migranti e sale nei sondaggi. Socialisti dati in forte calo, cresce invece la sinistra radicale che punta al 10%

Politicizzare l’Ue. La mossa di Schulz apre la sfida

Loading

Non esagera chi afferma che l’Unione europea corre il serio pericolo di morire, dilaniata dalle sue contraddizioni irrisolte. E se è vero che l’Ue, per dirla con Luigi Ferrajoli, «è stata la più grande conquista del Novecento, in un continente diviso da una trentina di lingue e da un passato di guerre mondiali», occorre evitare che ciò accada.

Russia, schiaffo della Chiesa a Putin

Loading

Il patriarca Kirill: “Non ignorare le proteste. Questa è la democrazia”   Intervista in tv proprio nel giorno in cui gli ortodossi festeggiano il loro Natale 

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment