Afghanistan, aiuti fino al 2024 Karzai convince l’Occidente

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Appoggio, finanziamenti e soldi al governo afgano in cambio di lotta alla corruzione e impegno di buon governo. Alla conferenza di Bonn Hamid Karzai ancora una volta sembra esser riuscito ad ottenere quel che voleva: per stabilizzare il suo paese, per limitare la minaccia dei Taliban, la comunità  internazionale ha promesso a lui e al suo paese non solo appoggio militare diretto fino al 2014, ma se servirà  anche un altro decennio di finanziamenti e sostegno, ovvero fino al 2024. I numeri non ci sono ancora, le cifre saranno abbozzate nella conferenza dei donatori che si terrà  nel 2012 a Tokyo. Ma il risultato politico del vertice di Bonn è chiaro: Karzai rimane l’unica leva possibile su cui possano appoggiarsi gli americani, la Nato, l’Europa e con loro tutti i paesi donatori.
La conferenza di Bonn è stata amputata dall’assenza del Pakistan, vero giocatore strategico in questa partita che si gioca a cavallo del suo confine con l’Afghanistan. Non sono bastate le telefonate del weekend di Barack Obama e Hillary Clinton a far cambiare idea ai dirigenti pachistani, che hanno deciso di saltare Bonn per protesta dopo l’attacco americano che per errore ha ucciso 24 soldati pachistani. Mentre l’Iran ha ribadito di essere contrario ad una presenza militare straniera dopo il 2014. Questo non ha indebolito la forza del segnale che da Bonn la Clinton ha voluto lanciare: «Gli Stati Uniti vogliono rimanere al fianco dei loro amici afgani fintanto che sarà  necessario». L’esempio negativo è sempre quello, ovvero la ritirata americana dalla regione dopo la vittoria dei mujaheddin in Afghanistan contro l’invasione sovietica. Un abbandono che ha permesso la salita al potere dei Taliban e il rafforzamento delle basi di Al Qaeda in quel paese.
Sarà  una presenza che costerà  molto alla comunità  internazionale: l’impegno finanziario fino al 2014 dovrebbe aggirarsi attorno ai 7 miliardi di dollari; da quel momento in poi dovrebbero essere ridotte di molto le spese militari, ma altri finanziamenti saranno destinati a migliorare le condizioni economiche del paese. Ieri a Bonn gli Stati Uniti hanno annunciato che sbloccheranno alcune centinaia di milioni di dollari di aiuti che erano stati bloccati dopo il grande scandalo della Kabul Bank. Si tratta dello scandalo di una banca su cui transitavano milioni di dollari di aiuti destinati al paese, fondi che in buona parte sono ripartiti dal paese per fermarsi nei conti in Dubai intestati ad alcuni uomini di vicini a Karzai. Era stato innanzitutto l’Fmi a sospendere il suo programma di aiuti, nel mese di giugno, per la corruzione della Kabul Bank. A metà  novembre, l’Fmi ha ripreso i prestiti, annunciando di aver accordato un versamento di 133,6 milioni di dollari.


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