Adro: bonus affitti, il sindaco chiede i soldi agli italiani

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MILANO – Nuova puntata della telenovela di Adro sul bonus affitti riservato solo agli italiani. Dopo  che il Comune, in provincia di Brescia, è stato condannato per discriminazione in due gradi di giudizio (ad aprile e a luglio del 2011), il sindaco Oscar Lancini ha deciso di chiede indietro i soldi dati agli italiani perché deve distribuirli anche agli immigrati. Protestano le realtà  che avevano promosso la causa di discriminazione contro il primo cittadino: Asgi, Cgil di Brescia e Fondazione Piccini. “È un incitamento al conflitto sociale”, afferma Damiano Galletti, segretario generale della Camera del lavoro di Brescia. Per venerdì 16 dicembre la Cgil ha indetto un’assemblea per invitare gli italiani a non restituire il bonus ricevuto. Si terrà  alle ore 17 nella casa di riposo del paese. È probabile che se il Comune andrà  fino in fondo, faranno ricorso al Tar. “Abbiamo tutto pronto e sosterremo le spese legali delle famiglie che aderiranno”, sottolinea Galletti.

Il Comune di Adro aveva stanziato nel 2010 per il bonus affitti circa 30mila euro, riservandolo però solo ai residenti con cittadinanza italiana. Le famiglie che aderiscono al bando sono 35. La vicenda finisce però in Tribunale e nell’aprile del 2011 il giudice di Brescia ordina al sindaco di riaprire il bando per permettere anche ai residenti stranieri di parteciparvi. Il Comune ricorre in appello, ma perde. Nel frattempo le famiglie italiane hanno ricevuto il bonus, da mille a 1.500 euro. Per sostenere anche quelle straniere (sono 32), il Comune dovrebbe aggiungere circa 15mila euro, sostengono Cgil e Asgi. Ma non lo fa e decide invece di chiedere indietro i soldi agli italiani per ridistribuirli. “Sabato scorso il Sindaco ha convocato gli italiani per dire che vuole la restituzione del bonus e che la colpa è della Cgil -racconta Galletti-. Ci opponiamo con forza a questa politica che mina la coesione sociale, creando una guerra tra poveri”. (dp)

 

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