by Editore | 31 Dicembre 2011 9:51
Ma in un anno non c’è stato soltanto questo: continua ad aumentare il protagonismo della Cina mentre l’Africa, ultima frontiera dell’espansionismo economico/politico cinese, rimane un continente dove si intrecciano speranza e disperazione. Restano irrisolte le questioni ambientali: anche l’ultima conferenza sul clima di Durban testimonia l’incapacità della comunità internazionale di prendere coscienza della delicatezza della situazione. Ancora una volta è soltanto dal basso che si coglie qualche segnale in controtendenza. Restano aperte le global issues: dalla povertà allo sfruttamento, dalla pace alle migrazioni.
E poi l’Italia, in piena crisi politico/sociale. Chiuso (momentaneamente?) il capitolo del governo Berlusconi, non abbiamo ancora imboccato la via della ricostruzione: dalla società civile giungono possibili indicazioni, ma sembrano lontane dall’essere accolte dalla classe dirigente.
Unimondo racconta tutto questo. Però sa anche trovare piste alternative, evidenziare tendenze nascoste, provocare e pretendere risposte. Così è avvenuto con i nostri editoriali, con i nostri approfondimenti critici provenienti da varie sensibilità e zone del mondo. Vogliamo seguire questo sentiero anche per l’anno prossimo.
Riportiamo qui una scelta, del tutto arbitraria, di un articolo per mese del 2011. Il lettore potrà avere così un’idea sintetica del nostro orizzonte di ricerca, di impegno e di informazione.
Gennaio. Il Faraone trema. Si allarga come una macchia d’olio anche all’ombra delle piramidi l’onda delle proteste che nei giorni scorsi hanno scosso Tunisia, Algeria e Libano. Negli ultimi giorni di gennaio, al Cairo, migliaia di persone, (10 mila secondo il ministero dell’Interno, 25 mila secondo gli organizzatori), sono scese in strada per protestare contro il presidente Hosni Mubarak. Al grido “fuori, fuori, fuori” e “vattene, vattene”, i manifestanti hanno attraversato le principali arterie della capitale in modo pacifico, finché, nella centrale piazza Tahrir, le forze dell’ordine sono intervenute in maniera massiccia (dall’inviato di Unimondo Andrea Bernardi).
Febbraio. Rivoluzioni di felicità . Quello del “diritto alla felicità ” è un sorprendente e discusso principio presente nella Costituzione degli Stati Uniti, un simbolo dell’individualismo americano ma anche dell’ideale di uno Stato capace di immettere nel cuore dei suoi concittadini il sogno di una vita prospera e felice, perché compiuta e libera. La gioia nei volti dei giovani di piazza Tharir al Cairo, alla notizia della fine del regime di Mubarak, testimonia una rinnovata voglia di futuro. La rivoluzione egiziana di cui ignoriamo gli esiti politici definitivi (in fondo adesso governa l’esercito, gli scontri continuano e poi chissà …) ha però dimostrato caratteristiche del tutto nuove, condensate in un sogno possibile di felicità . (Piergiorgio Cattani)
Marzo. I cinesi non perdono il treno. Da un decennio la Cina punta con grande investimento di risorse sull’ammodernamento della sua rete ferroviaria con la costruzione di nuove linee, soprattutto ad alta velocità . (Piergiorgio Cattani)
Aprile. Basta un aquilone. “Gli Stati riconoscono il diritto di ogni bambino ad essere protetto contro lo sfruttamento economico e a non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale […]” recita l’articolo 32 ONU della Convenzione sui diritti dell’infanzia, ma nel mondo sono circa 215 milioni i bambini intrappolati in impieghi che mettono a rischio la loro salute mentale e fisica o li condannano ad una vita senza né svago, né istruzione. (Alessandro Graziadei)
Maggio. Guerra e elezioni. Quando Unimondo arriva prima del Ministero degli esteri italiano. La cronaca della guerra in Libia del nostro inviato Andrea Bernardi a confronto con le dichiarazioni dell’ex ministro Frattini che, di volta in volta, aggiustava il tiro delle previsioni per la fine della guerra. Intanto in Italia si svolgevano le elezioni amministrative e non si doveva irritare l’alleato leghista. (Fabio Pipinato)
Giugno. Piantate alberi! Ogni anno il 5 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Ambiente (WED), istituita dall’ONU per ricordare la Conferenza di Stoccolma sull’Ambiente del 1972 nel corso della quale prese forma il Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP). Si trattava del primo grande tentativo di porre l’attenzione del mondo sul fatto che, per preservare in modo duraturo le nostre condizioni di vita, occorreva salvaguardare l’ambiente a beneficio di tutti e che per raggiungere questo obiettivo era necessaria una collaborazione internazionale. Per questo diventa fan di Unimondo su facebook. Per ogni fan verrà piantato un albero in Kenya. (Alessandro Graziadei)
Luglio. In cima al vulcano. L’Islanda ha anticipato i tempi rispetto alla crisi finanziaria che come un ciclone sta travolgendo i paesi dell’euro: nel 2008 infatti l’isola è andata virtualmente in bancarotta. Oggi il paese sta scrivendo una nuova Costituzione (che dovrebbe essere innovativa in campo ambientale e di tutele sociali), come avviene dopo una guerra o dopo una rivoluzione più o meno cruenta. Capire che cosa è avvenuto nella piccola isola ai margini dell’Europa e del mondo, è istruttivo per rendersi conto che nella storia dell’uomo niente può essere dato per scontato. (Piergiorgio Cattani)
Agosto. Volontari per caso? Il volontario neofita va in Africa pronto a distribuire a tutti doni e consigli, ma forse dovrebbe seguire questi piccoli suggerimenti per non incorrere sempre nella sindrome da uomo bianco che porta la civiltà ai primitivi. Eccone alcuni (Fabio Pipinato)
Settembre. Per una pace universale (anche cattolica?) Mentre l’Italia giovane, vera, solidale, a testa alta che resiste si dà appuntamento nei giardini del Frontone per attraversare strade, campi, piazze sin su alla Rocca di Assisi, alcuni dei seguaci di San Francesco si barricano nei cenacoli. Vediamoli insieme (Fabio Pipinato).
Ottobre. Vegetariani forever. Un fenomeno, quello del “vegetarismo”, che non riguarda più solo una nicchia di persone. Secondo il rapporto Eurispes 2011 sono circa 5 milioni gli italiani vegetariani e lo 0,4% ha optato per una decisione ancor più drastica, escludendo dalla dieta anche latte e uova. (Alessandro Graziadei)
Novembre. Buongiorno Italia. Il 12 novembre è stata celebrata la Festa della Repubblica. Migliaia di persone sono convenute davanti al Quirinale per salutare “abbastanza civilmente” la fine del secondo ventennio. Bene. Niente Piazzale Loreto, quindi. Politicamente sarà bene prender atto che se la destra ha perso la sinistra non ha certamente vinto. Anzi. Gli uomini che saliranno a Palazzo Chigi in questi giorni sembrano non esprimere alcuna idea di futuro ma solo – e non è poco – un riordino dei conti. (Fabio Pipinato)
Dicembre. L’Italia sono anch’io. “I nostri fratelli Mor Diop e Samb Modou sono stati assassinati e Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike gravemente feriti da una mano armata dall’odio xenofobo, lucido e determinato. Tutti sono vittime della manifestazione estrema di un razzismo quotidiano che umilia sistematicamente la nostra dignità ”. Con questo accorato appello del coordinamento senegalese, il 17 dicembre in corteo a Firenze, si ricorda anche la “Giornata internazionale dei migranti” istituita dalle Nazioni Unite per richiamare l’attenzione sui diritti di tutti i lavoratori migranti e i membri delle loro famiglie.
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