Tornano pubbliche le statistiche sulla scuola la prima mossa di Profumo è metterle online

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ROMA – Parla poco anche il ministro dell’Istruzione, ma inizia a intervenire sulla macchina più depressa dell’intero arco ministeriale. Oggi il professor Francesco Profumo, al sesto giorno dall’insediamento nella stanza di viale Trastevere, sulla scrivania che fu di Benedetto Croce ha firmato il primo atto amministrativo: torneranno online, e saranno spediti agli uffici scolastici provinciali in duemila copie, le due pubblicazioni che fotografano i numeri dell’istruzione italiana: “La scuola in cifre” e “L’università  in cifre”. Un atto semplice e trasparente, caldamente raccomandato dai dirigenti dell’Ufficio statistico che venerdì scorso, per primi, hanno raggiunto le stanze del portavoce per segnalare l’incomprensibile anomalia: «La Gelmini non ha mai fatto girare questi documenti, ma per gli uffici provinciali e i presidi sono testi necessari». Dentro i due tomi c’è la summa statistica della scuola italiana con i suoi 7 milioni e 830 mila studenti in classe e gli 8 miliardi di tagli fin qui realizzati.
Con un atto d’imperio suggerito dallo stratega Massimo Zennaro – il portavoce di Mariastella Gelmini che dal Miur si dimise dopo il licenziamento del comunicato capolavoro sulla corsa in tunnel dei neutrini dal Cern di Ginevra ai laboratori del Gran Sasso – , nel 2008 la ministra bloccò ogni pubblicazione, interrompendo la scelta fatta da Giuseppe Fioroni. Niente “Cifre” online, innanzitutto. E le duemila copie stampate ogni stagione restarono per due anni bloccate, incellophanate, negli uffici statistici di viale Trastevere. Nel periodo del suo regno (resta tutt’oggi primo dirigente al ministero) Zennaro bloccò ogni informazione sui bocciati e promossi di fine anno riducendo le notizie sulla scuola a riassunti d’inizio anno corredati da una valanga di comunicati stampa carichi di ottimismo.
Con un provvedimento affidato agli uffici, il Miur di Profumo ha confermato la validità  del contestato pre-concorso per presidi indicando nel 14 e 15 dicembre le date delle due prove scritte. Sul fronte comunicati, ancora, il ministro ingegnere ha firmato due note nei primi sei giorni. Giovedì scorso ha ribadito la sua volontà  di essere «il ministro dell’ascolto e del dialogo» nei confronti degli studenti sollevando in contemporanea un’aperta condanna «ad ogni forma di violenza». Nel secondo comunicato le strade dell’ex rettore del Politecnico di Torino si sono incrociate con quelle del predecessore sul tema-tabù dei neutrini. Se la Gelmini aveva messo la sua firma sulla prima notizia dei “neutrini più veloci della luce” certificando l’esistenza di un tunnel da 700 chilometri tra il Cern di Ginevra e i laboratori del Gran Sasso, il ministro-ingegnere ha fatto conoscere, arrivata la conferma della bontà  dell’esperimento, l’apporto italiano «all’esperimento internazionale Opera» e il ruolo del laboratorio del Gran Sasso, «esempio unico al mondo nella fisica delle astroparticelle».


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