Titoli di Stato italiani sotto attacco i rendimenti di tutti i Btp oltre il 7%

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STRASBURGO – Mario Monti incontra oggi a Strasburgo il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel. «Un vertice tra amici e partner molto stretti», fa trapelare la signora. Sicuramente un faccia a faccia complesso per il premier italiano che deve recuperare la credibilità  perduta verso il “direttorio” franco-tedesco e verso i mercati. Giusto ora, per la prima volta dall’introduzione dell’euro, il rendimento del Btp con scadenza due anni vola al record del 7,2% e lo spread (sempre sui due anni) sfiora i 700 punti. Fino ad oggi solo i Btp decennali soffrivano. Ora si sono accorciate le scadenze: segno che la crisi morde come non mai. Anche la Borsa perde un altro 2,59%, la peggiore performance in Europa.
Monti ha dunque urgenza di presentarsi in Europa con misure concrete in tema di riforme, rigore, equità  e crescita, capaci di infondere fiducia agli operatori e agli «amici»di Francia e Germania. La situazione è così seria che ieri il professore è salito al Quirinale, per discuterne con il presidente Giorgio Napolitano, per informarlo dei colloqui avuti con Barroso e Van Rompuy e di quelli delicatissimi che avrà  oggi, a Strasburgo.
Inoltre, c’è fermento in casa: Calderoli e Matteoli proprio sugli spread, vogliono che riferisca in Parlamento e chieda «scusa» a Berlusconi. Si dice che forse tenterà  un «asse» con Sarkozy, più vicino alle sue posizioni e pure sotto l’attacco dei mercati. Sicuramente dovrà  cercare di smussare le resistenze del Cancelliere che dice no agli eurobond e pure alle spese della Bce per sostenere i paesi deboli: gli spread italiani, per dire, sarebbero ben più alti se Francoforte non intervenisse a comprare i Btp, come ha fatto di nuovo ieri. Per salvare Eurolandia, secondo la Merkel, ci vogliono decisioni politiche, una unione fiscale con controllo dei bilanci pubblici dei partner. L’opposto della visione di Monti che crede nelle strutture europee, punta ad una maggiore integrazione comunitaria, accarezza l’idea di dare più potere alla Commissione per mettere in riga i paesi inadempienti e vede con favore gli eurobond. Vorrebbe anche discutere «se e come si debba tener conto del ciclo economico nella determinazione degli obiettivi di bilancio» per tutta Eurolandia. In pratica, se valutare gli effetti della recessione sui conti dell’intera zona-euro. «Scelte strategiche», così le chiama, da esaminare con il direttorio Merkozy. In questa delicata rimonta italiana sullo scacchiere internazionale, il professore non tralascia i contatti con gli altri partner in difficoltà , prima fra tutti la Spagna: non a caso ieri ha subito telefonato al nuovo premier eletto Rajoy per uno «stretto coordinamento» anti-crisi. Venerdì riceverà  a Roma i commissari Ue Rehn e Barnier.
Riuscirà ? Il compito è arduo, i tempi stretti. Sui mercati la speculazione incalza. Stiamo anche entrando in una pericolosa fase di credit crunch, secondo l’ex manager Unicredit, Alessandro Profumo, ovvero le banche fanno fatica a trovare la liquidità . Si moltiplicano gli strumenti per tamponare il rischio-contagio, compresa una speciale linea di credito Fmi ideata per sostenere le nazioni sotto stress, con i fondamentali dell’economia solidi, come appunto l’Italia.


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