Stop al bonus fiscale del 55% sulle case a risparmio energetico
ROMA – La casa a risparmio energetico non sarà più agevolata. Infatti è saltato il bonus fiscale del 55% a favore dei contribuenti che nei lavori di ristrutturazione puntano all’efficienza e all’ambiente. La legge di Stabilità recentemente varata dal Parlamento non contiene, infatti, la prevista proroga che, se non interverrà un colpo di scena, scadrà il 31 dicembre di quest’anno.
Eppure gli incentivi finora hanno contribuito in modo sostanziale al rinnovamento del patrimonio immobiliare. Nel quadriennio 2007/2010, secondo i dati forniti dall’Enea, circa un milione di contribuenti si sono avvalsi dell’incentivo che prevede un bonus fiscale massimo di 100 mila euro per interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti. La detrazione fiscale massima che scende a 60 mila euro per interventi sull’involucro di edifici esistenti (pareti, finestre, compresi gli infissi). Detrazione fiscale massima di 60 mila euro anche per l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda che, scende poi, a quota 30 mila per lavori di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione.
Chi vuol approfittare di quest’ultimo mese per ottenere il bonus deve darsi da fare. La detrazione fiscale che può essere fatta valere sia sull’Irpef che sull’Ires, deve essere recuperata in dieci rate annuali di pari importo. Per aver diritto al bonus fiscale è necessario aver pagato all’impresa gli importi dovuti con un bonifico bancario o postale nel quale vanno indicati: la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione; il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico. Qualora gli lavori non siano ultimati entro la fine di quest’anno, gli interessati potranno prendere in considerazione la possibilità di effettuare il versamento di anticipi su interventi di risparmio energetico che verranno conclusi nel 2012. Sugli importi versati entro la fine anno di quest’anno potrà essere applicato il bonus fiscale del 55%.
Inoltre il committente deve chiedere che gli acconti pagati siano contrattualmente considerati come “caparre confirmatorie”. L’articolo 1385 del codice civile stabilisce, infatti, che se l’impresa che l’ha ricevuta risulterà inadempiente, il committente potrà recedere dal contratto ed esigere il doppio della caparra. Opportuno, infine, chiedere all’impresa (a garanzia degli importi pagati in anticipo) il rilascio di una fidejussione bancaria o assicurativa. Le associazioni imprenditoriali FederlegnoArredo e Uncsaal auspicano che il Parlamento recepisca la necessità e l’urgenza di riconfermare il bonus fiscale del 55%, conseguendo in questo modo un duplice obiettivo: recepire le indicazioni dell’Unione Europea in materia di risparmio energetico degli edifici e rassicurare tutta la filiera industriale italiana dei serramenti con un provvedimento fondamentale per la sua tenuta economica.
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