by Sergio Segio | 8 Novembre 2011 10:39
ROMA – Riconoscimento dello status di minoranza e della persecuzione razziale subita durante il nazifascismo: sono queste le due richieste principali delle associazioni Sinte e Rom italiane, che chiamano a raccolta tutte le comunità per manifestare, domani, davanti a Montecitorio. “Crohl chetane”, ovvero “tutti uniti”, è l’appello lanciato dagli organizzatori, che ricordano, nel documento redatto dai loro presidenti per il Parlamento e il Governo italiano, i due provvedimenti legislativi già all’esame di Camera e Senato. Il primo, la proposta di legge n. 4446, presentato da un largo schieramento politico nel mese di giugno, riguarda “Modifiche alla legge 15 dicembre 1999, n. 482, in materia di riconoscimento e di tutela delle minoranze linguistiche storiche dei Rom e dei Sinti”. Il secondo provvedimento (Atto Senato n. 2558), presentato da senatori di diversi schieramenti, contiene “Modifiche alla legge 20 luglio 2000, n. 211, in materia di estensione del Giorno della Memoria al popolo dei Rom e dei Sinti”.
Al governo italiano, invece, le associazioni di Rom e Sinti chiedono di “istituire urgentemente tavoli tecnici” con le stesse associazioni, per affrontare le questioni più importanti che interessano queste comunità . Per quanto riguarda il lavoro, chiedono “sostegno ai lavori tradizionalmente svolti da Sinti e Rom (spettacolo viaggiante, allevamento, arte, musica, artigianato ecc.) e predisposizione di progetti per la riconversione lavorativa con accesso agli strumenti esistenti e messa in opera di strumenti innovativi”. Sul tema fondamentale della casa, le associazioni chiedono la “moratoria degli sgomberi senza alternative” e la “chiusura dei cosiddetti ‘campi nomadi’ che, anche attraverso soluzioni diversificate quali microaree, portino all’accesso alla casa o all’acquisto di terreni su cui poter edificare in autocostruzione”.
Spazio anche alla cultura di Rom e Sinti, grazie alla “predisposizione di una campagna nazionale di conoscenza degli apporti culturali offerti da Sinti e Rom alla cultura italiana ed europea” e con “l’introduzione nei programmi scolastici di elementi della storia e cultura dei Sinti e dei Rom, con particolare attenzione all’anti-discriminazione”. Sempre per quanto riguarda la scuola, si propone “un piano Nazionale per l’istruzione dei bambini Rom e Sinti e per la formazione dei docenti”.
Tra le altre richieste contenute nel documento, “strumenti di sostegno per implementare la partecipazione dei Sinti e dei Rom nella vita sociale e politica del Paese”, “l’istituzione della figura del mediatore culturale Sinto e Rom”, una “campagna nazionale di prevenzione e istituzione della figura del mediatore sanitario”, “coinvolgimento delle rappresentatività nazionali delle comunità Sinte e Rom nella costituzione degli Osservatori sulle discriminazioni” e “predisposizione di un percorso di regolarizzazione per i profughi e per le famiglie di prima immigrazione dalla ex Yugoslavia”. La manifestazione di svolgerà in piazza Montecitorio a partire dalle 9. A seguire, alle 13, due conferenze stampa, una alla Camera dei deputati e una al Senato. (cl)
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