“Più verde per i piccoli no alle città -parcheggio”

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Vorrebbero giocare, correre, essere liberi. Vorrebbero respirare. Invece abitano in città  che assomigliano a giardini di cemento, con l’aria densa di insidiose polveri sottili, e dove gli spazi verdi, parchi, aiuole, boschi, vengono divorati anno dopo da una cementificazione selvaggia e disumana. Eppure quando i bambini italiani disegnano i loro sogni, ecco che appaiono alberi, piante, fiori, il verde della natura e l’azzurro dell’acqua.
Sono poco più di 10 milioni i minori italiani, il 16,9% della popolazione, sono pochi, desiderati, eppure per molti di loro l’infanzia è una corsa ad ostacoli. Basta leggere i dati, le cifre e le analisi contenuti nel “Secondo Atlante dell’Infanzia (a rischio), che “Save the Children”, onlus attiva in tutto il mondo a difesa dei bambini e dei ragazzi, diffonderà  domani, alla vigilia della “Giornata mondiale dell’infanzia” del 20 novembre. Una miniera di informazioni e “mappe” in una pubblicazione agile e colorata, per descrivere come si vive e come si cresce oggi in Italia, dalla salute alla scuola, dalla povertà  all’ambiente. Centocinquanta pagine per raccontare ad esempio quanto è diversa l’Italia dei più piccoli tra Nord e Sud, se al Nord 2 bambini su 3 possono giocare nei giardini pubblici, mentre da Napoli in giù soltanto un ragazzino su 100 può correre sui prati. Perché quei prati forse sono stati trasformati in parcheggi, visto per ogni minorenne in Italia si contano 4 automobili…
E se le città , così si legge nell’Atlante di “Save the Children”, sono ormai dei luoghi inospitali e pericolosi, ecco che la casa e la tv diventano fedeli compagne di bambini che si muovono sempre di meno e mangiano sempre di più. Certo, molto è cambiato: malattie un tempo diffusissime come il rachitismo sono oggi consegnate ai libri di storia, mentre l’obesità  infantile è diventata un’emergenza nazionale. Nella sezione dell’Atlante che riguarda la salute, si legge un dato davvero impressionante: un milione e centomila bambini italiani sono sovrappeso. E anche qui la maglia nera va al Sud. Per fare poi un raffronto tra i bambini di ieri e quelli di oggi quest’anno l’Atlante, in occasione dei 150 anni dell’Unità  d’Italia, include anche un approfondimento su cento di quei giovanissimi garibaldini che parteciparono alla spedizione dei mille.
«La qualità  della vita dei nostri bambini è mediamente incomparabile con quella del secolo scorso», commenta Valerio Neri, Direttore generale “Save the Children Italia”. «Tuttavia, se non è più la tubercolosi a uccidere, oggi i nostri minori fanno i conti con la povertà , le città  inquinate, gli stili di vita. Problemi che l’attuale crisi economica rischia di amplificare se non c’è un’inversione di rotta immediata, e si pone la tutela dell’infanzia e adolescenza come una priorità  delle scelte politiche-economiche del paese». A fronte di questo però «l’Italia è ricca di esperienze di eccellenza per la promozione dei diritti dei minori», aggiunge Raffaella Milano, responsabile Italia-Europa di “Save the Children”. «Ma oggi queste esperienze vivono una condizione di difficoltà  e solitudine, dal momento che la questione infanzia è sostanzialmente scomparsa dall’agenda istituzionale. Compito di “Save the Children” è quello di dare voce anche a questa Italia».
(m.n.d.l)


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