“Applicate le misure anticrisi” l’ultimatum del G20 all’Italia

by Sergio Segio | 4 Novembre 2011 8:01

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CANNES – L’Italia dà  assicurazioni ai partner europei e internazionali, promette di riportare il bilancio in pareggio entro il 2013, Silvio Berlusconi “garantisce” la solidità  della nostra economia. Il Fondo monetario internazionale, secondo voci circolate al G 20, arriva a offrire linee di credito all’Italia, ma Roma per ora frena. Nicolas Sarkozy però non si accontenta delle parole: «Anche il presidente del Consiglio sa che il problema non è il contenuto del pacchetto di misure, ma la sua applicazione». E la Merkel rincara la dose: «Per noi quello che conta sono i fatti, Italia e Spagna devono portare avanti le loro riforme economiche».
Il capo del governo italiano si è comunque impegnato a far approvare entro una quindicina di giorni il maxi-emendamento alla legge di stabilità , se occorre anche con un voto di fiducia.
Dopo l’ultimatum alla Grecia lanciato da francesi e tedeschi mercoledì sera, ieri è toccato all’Italia passare sulla graticola del G20. Chiedono garanzie gli europei durante la riunione che precede l’apertura formale del vertice e le chiedono anche gli altri, paesi occidentali e paesi emergenti. Nella bozza di comunicato finale, c’è un paragrafo dedicato all’Italia, segno di quanto sia preoccupante la nostra situazione agli occhi di tutti: «L’incertezza sulla sostenibilità  dei livelli del debito pubblico in alcune economie avanzate è aumentata». E in questo contesto s’inserisce l’impegno italiano: «Uno sforzo particolare in termini di consolidamento fiscale sarà  compiuto da quegli stati membri dell’eurozona che stanno sperimentando tensioni sui mercati dei debiti sovrani». L’Italia s’impegna «a raggiungere rapidamente una riduzione del debito sul Pil dal 2012 e il pareggio di bilancio entro il 2013». E il testo in discussione così prosegue: «Questo obiettivo, basato sulla piena attuazione del pacchetto fiscale da 60 miliardi di euro approvato durante l’estate, sarà  sostenuto dal rafforzamento delle regole di bilancio, che deriva sia dalla legislazione europea, sia dall’introduzione nella Costituzione della regola sul pareggio di bilancio. L’Italia si impegna ad attuare, totalmente e rapidamente, il piano globale di crescita a sostegno delle riforme strutturali annunciato il 26 ottobre».
Berlusconi ha tentato di rassicurare i leader mondiali: «I fondamentali della nostra economia sono solidi», ha detto il presidente del consiglio, come dimostra l’aumento delle esportazioni, cresciute del 17 per cento dall’inizio dell’anno. Il problema del debito è innegabile, ha proseguito, «ma l’Italia ha sempre onorato il debito ed i suoi impegni europei ed internazionali».
Sarkozy gli ha chiesto fatti. In una conferenza stampa, il presidente francese ha insistito sulla necessità  per i paesi europei di dare ai mercati un messaggio credibile: Sarkozy ha detto di aver fiducia nella nostra economia, la terza dell’eurozona, la settima o l’ottava del mondo. Poi ha aggiunto che le misure non devono solo essere annunciate, ma anche applicate. Il presidente del consiglio gli ha risposto indirettamente: il maxi-emendamento «arriverà  al Senato all’inizio della prossima settimana, al massimo entro mercoledì, e con l’apposizione della fiducia fra dieci-quindici giorni tutte le misure saranno determinate e definite». Il governo è inoltre deciso ad aprire rapidamente una trattativa coi sindacati «sulla riforma del mercato del lavoro».
La situazione italiana è seguita con attenzione anche alla Casa Bianca. Uno dei consiglieri di Obama, Ben Rhodes, ha detto che per noi vale lo stesso discorso della Grecia: «Se ci sono cambiamenti di governo, i problemi del paese non cambiano».

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