Precaria muore travolta da una cisterna
MILANO — Aveva 36 anni e un lavoro precario. Maria Cristina Allegretti faceva la commessa in una rivendita di detersivi alla spina, a Oristano. Ieri è morta mentre si occupava delle operazioni di scarico di una cisterna piena di detersivo: qualcosa non ha funzionato e quel carico che stava spostando assieme a una collega, 500 chili, le si è rovesciato addosso schiacciandole la testa. Nessuna possibilità di scampo, Maria Cristina è morta sul colpo e sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta per ricostruire l’incidente e stabilire eventuali responsabilità . Quel lavoro Maria Cristina lo aveva trovato la primavera scorsa grazie a un’agenzia interinale e certo non guadagnava granché. Anche per questo viveva a casa con sua madre che ieri è arrivata davanti al luogo dell’infortunio (il negozio si chiama Fior di Bolle) urlando tutta la sua disperazione.
Maria Cristina non è stata la sola vittima del lavoro di ieri. Due operai morivano proprio mentre il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano invitava tutti, per l’ennesima volta, a non abbassare la guardia sul problema delle morti bianche. «La sicurezza e la dignità del lavoro devono avere quella valenza primaria che la Costituzione pone a fondamento della Repubblica» ha detto. E ancora: «Nessun cedimento è ammissibile» e «va in ogni caso rifiutata l’idea che si tratti comunque di inevitabili tragiche fatalità ».
I due operai che sono morti l’ultimo giorno di vita di Maria Cristina erano un romeno di 53 anni e un italiano di 50, il primo a Roma, l’altro in provincia di Bergamo. Il romeno si chiamava Ioan Tohanean e stava lavorando in un cantiere edile nella zona Anagnina. È rimasto schiacciato da pannelli di legno che si utilizzano per il getto del calcestruzzo e che lui stava accatastando. La pila dei pannelli ha ceduto all’improvviso e l’uomo non ha avuto il tempo di spostarsi.
L’italiano si chiamava invece Rosario Spampinato ed è rimasto vittima di un’esplosione che ha distrutto la cartiera di Lallio, un comune del Bergamasco. L’esplosione, alle quattro e mezzo del mattino, è stata provocata dallo scoppio di una caldaia. A quell’ora erano a lavoro otto operai del turno di notte e Rosario si trovava nel punto sbagliato al momento sbagliato. Anche per lui nessuna possibilità di salvarsi.
Sugli infortuni durante l’orario lavorativo notturno proprio ieri l’Inail ha diffuso un aggiornamento dei dati: il 2010 registra un aumento degli incidenti, nella fascia notturna, pari al 7,2% rispetto al 2009. Chi lavora di notte, suggerisce l’Inail, deve prestare «particolare attenzione tra l’una e le due e tra le cinque e le sei perché in questi orari si concentra circa la metà degli infortuni che riguardano i lavoratori della notte».
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