Piano per salvare l’euro con l’oro tedesco

by Sergio Segio | 7 Novembre 2011 8:32

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BERLINO – Assalto all’oro della Bundesbank in nome della salvezza dell’euro. Il piano è stato discusso all’ultimo G20 a Cannes, scriveva ieri la Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung, e solo la decisa opposizione del presidente della “Buba”, Jens Weidmann, lo ha bloccato dopo un durissimo scontro dietro le quinte tra la Germania – con Weidmann come vero condottiero – e le altre grandi potenze del mondo libero. Ma oggi l’idea potrebbe tornare all’ordine del giorno alla riunione dell’Eurogruppo. Il governo federale smentisce, ma ammette di «conoscere il piano». E l’ipotesi di compiere un passo così decisivo contro la sovranità  degli Stati nazionali a vantaggio dell’Europa, proprio toccando decenni di risparmi che costituzionalmente e di fatto appartengono solo ai cittadini tedeschi, crea allarme e indignazione a Berlino.
Proprio mentre ieri sera il governo Merkel annunciava tagli alle tasse per 6 miliardi di euro, soprattutto per i redditi bassi e medi. Una misura pro-crescita che scatterà  in due fasi: due miliardi di tagli nel 2013 e gli altri 4 nel 2014. Ma gli sgravi rischiano il fuoco di sbarramento dell’opposizione al Bundesrat (Camera degli Stati) dove il governo non ha la maggioranza.
«Conosciamo il piano sull’oro, ma lo respingiamo», ha detto il portavoce della Cancelliera, Steffen Seibert. Di un piano conosciuto si è dunque discusso. Bastava leggere ieri la Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung (edizione domenicale dell’autorevole e attendibile Faz) e Welt am Sonntag, per capirne i dettagli. L’idea, scrivono i media qui, è stata caldeggiata dai presidenti americano e francese, Obama e Sarkozy, e dal primo ministro britannico, David Cameron, evidentemente in colloqui con Angela Merkel. «I governi francese e tedesco», scrive la Frankfurter, «progettano un attacco all’indipendenza della Bundesbank. Il loro obiettivo sono le riserve in oro e valuta accumulate in decenni, e che sono proprietà  dei cittadini tedeschi». L’idea è quella di aumentare di almeno 15 miliardi di euro le garanzie tedesche per il Fondo salva-Stati, grazie appunto alle riserve auree. Qualcosa di simile ai Diritti speciali di prelievo del Fondo monetario internazionale (Fmi), i quali sono una sorta di valuta artificiale con cui l’Fmi soccorre paesi in difficoltà . Il ruolo di soccorritore, secondo le indiscrezioni del piano, andrebbe conferito alla Banca centrale europea, guidata da Mario Draghi.

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