by Sergio Segio | 28 Novembre 2011 7:03
ROMA – Prove generali per la «nuova concertazione» del governo Monti. Come nel 1992 ai tempi del governo Ciampi e nel 1997 al momento dello sforzo decisivo di Prodi per entrare nell’euro, il pacchetto di misure, ispirato a «crescita, stabilità ed equità » per far fronte alla crisi della moneta unica e rimettere in sesto i conti pubblici, gioca il passaggio decisivo delle parti sociali. Le organizzazioni sono già state poste in allerta nel corso di alcuni contatti informali e in settimana dovrebbe aver luogo il vertice di Palazzo Chigi con Cgil-Cisl-Uil e Confindustria. In agenda anche l’incontro con i leader dei partiti garantiscono la maggioranza al governo: Alfano, Bersani e Casini, saranno tuttavia incontrati separatamente.
Un doppio passaggio in salita quello che si prospetta nei prossimi giorni: domani e dopodomani Monti tornerà sul palcoscenico di Bruxelles per partecipare, come ministro del Tesoro, a Eurogruppo e Ecofin; nel frattempo è previsto un nuovo round della squadra degli ispettori Fmi in Italia e la Camera comincerà a votare la riforma costituzionale per l’introduzione del pareggio di bilancio. La modifica dell’articolo 81 della Costituzione, è stata oggetto di richieste pressanti da parte dell’Europa (la Spagna ha adottato il «pareggio» recentemente) e sul tema sta lavorando il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda. La strada tuttavia non è completamente spianata: i nuovi testi allestiti in Parlamento toglierebbero alla Corte dei Conti la possibilità di impugnare di fronte alla Corte costituzionale il mancato pareggio, delegando le funzioni di controllo ad una nuova authority. Una circostanza che ha provocato la reazione della Corte di Conti che ha espresso «viva preoccupazione».
Intanto il cantiere della manovra resta aperto. Al ministero del Welfare si lavora per mettere in atto la riforma-Fornero, che prevede l’innalzamento a 63 anni dal 2012 e l’introduzione di premi e sanzioni per chi resta al lavoro e chi esce fino ai 70 anni. Ma il tema resta altamente sensibile: mentre la Confindustria chiede interventi più forti, dalla Fiom il segretario generale Landini mette in guardia l’esecutivo, chiede «equità » e non esclude un ricorso allo sciopero generale.
Più morbido il cammino dell’Ici-SuperImu e della patrimoniale. Sebbene con molta prudenza il segretario del Pdl Alfano ha fatto una sostanziale apertura alle due misure previste dalla manovra. «Non escludo un intervento sui patrimoni», ha detto e ha anche aperto all’introduzione della SuperImu spiegando che l’Idea di Monti non è quella di reintrodurre l’Ici «così come prima». Secondo le ultime indiscrezioni dal «cantiere» la rivalutazione delle rendite catastali, pilastro della SupeImu, dovrebbe essere del 15 per cento mentre per la patrimoniale temporanea si conferma lo 0,5 oltre il milione.
Il pacchetto, dove resta in bilico l’intervento sull’Iva, dovrebbe essere varato dal consiglio dei ministri di lunedì 5 dicembre. Un mix di interventi che andranno a correggere i conti pubblici per 13-15 miliardi con l’obiettivo di centrare il pareggio di bilancio nel 2013. Non è escluso che la manovra possa lievitare se dalla Ue non arriverà l’apertura all’Italia sulla possibilità di sterilizzare la mancata crescita. In questo caso l’intervento complessivo potrebbe salire fino a 25-30 miliardi su due anni.
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