Obama: l’Europa faccia di più per l’Italia
NEW YORK — «L’Italia non è la Grecia che ha un problema di solvibilità , un grosso debito e deve prendere decisioni molto dure se vuole restare in Europa. Quello dell’Italia, Paese grande e ricco, è più un problema di liquidità al quale può fare fronte se riesce a evitare crisi di fiducia». Ma deve muoversi anche l’Europa, che finora «non ha messo in essere le strutture che possano assicurare ai mercati questa fiducia».
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si era già soffermato sulla crisi europea e sulle difficoltà dell’Italia in nodo particolare, commentando, venerdì scorso a Cannes, le conclusioni del G-20. Ma quel giorno l’attenzione si era concentrata soprattutto sul ruolo di Berlusconi e le modalità dell’azione del Fondo Monetario Internazionale incaricato di esaminare la situazione dei nostri conti pubblici. Ieri a Washington, in una condizione di mercato ancor più drammatica di quella della scorsa settimana, Obama è tornato con toni più fermi e allarmati sul «caso Italia» durante un’intervista collettiva alla stampa di lingua spagnola, rispondendo alle domande di un collaboratore dell’agenzia Ansa.
Mentre a Cannes Obama si era mostrato piuttosto ottimista sui risultati della manovra impostata nei giorni precedenti a Bruxelles per costruire un firewall, un cordone sanitario capace di impedire il propagarsi del contagio, ieri il presidente è apparso più dubbioso: ha ribadito la sua fiducia nell’Italia «terza economia europea, ottava del mondo, nel quale ci sono molte persone ricche, un Paese che può far fronte al proprio debito», ma stavolta ha anche aggiunto che ciò potrà avvenire solo «a patto che i mercati non abbiano una crisi di fiducia sulla sua volontà politica e la capacità di non perdere il controllo del sistema».
Dopo un’altra giornata di passione per le Borse, incalzato dall’agenzia Moody’s, secondo la quale l’economia Usa rischia un contagio «stile Lehman», se «la crisi dell’eurozona strariperà in Paesi come l’Italia», Obama è apparso altrettanto preoccupato per l’atteggiamento della Ue: «Durante la riunione del G-20», ha spiegato ai giornalisti, «ho chiesto in modo molto forte che l’Europa faccia i passi necessari per spezzare l’effetto-contagio prodotto dai timori che stiamo vivendo». Dopo aver fatto la distinzione tra Grecia e Italia, il presidente americano ha aggiunto che «quello che stiamo provando a chiedere a tutta l’Europa — e in primis a Germania e Francia che hanno maggiore influenza — è raggiungere un accordo con la Grecia in modo serio. E credo che ci stiano provando. Poi, rispetto all’Italia, è necessario che l’Europa invii un segnale chiaro ai mercati, rassicurandoli circa il fatto che lei stessa farà la sua parte, accertandosi così che l’Italia superi questa crisi di liquidità . Sinora l’Europa non ha posto in essere le strutture capaci di assicurare ai mercati questa fiducia. Non è troppo tardi, ma bisogna muoversi in modo aggressivo».
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