Non autosufficienza, senza aiuti 1,6 milioni di anziani

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BOLOGNA – La crisi e la riduzione della spesa sociale rischiano di colpire le persone non autosufficienti e le loro famiglie. È il quadro che emerge dal terzo Forum sulla non autosufficienza, in corso oggi e domani a Bologna. “Nel 2011 il sistema di welfare locale non potrà  garantire neppure gli attuali livelli di spesa, lasciando scoperte delle quote di popolazione in condizione di vulnerabilità ”, spiega Gabriella Sebastani, responsabile dell’Indagine sulla disabilità  dell’Istat. A veder peggiorare la propria condizione saranno in particolare le famiglie con anziani non autosufficienti. Secondo dati relativi al 2009, continua Sebastiani, “oltre il 50% delle famiglie con all’interno una persona di 65 anni e più con gravi limitazioni non riceve alcun tipo di aiuto”. Nel dettaglio, si parla di 1,6 milioni di anziani con lievi o gravi limitazioni nelle attività  della vita quotidiana che non ricevono aiuto o vivono in contesti familiari non protetti (da soli o con altri anziani): di questi 951 mila presentano lievi limitazioni, 651 mila gravi limitazioni. Sono queste le persone che più subiranno gli effetti della crisi economica e della riduzione della spesa sociale.

È difficile però stabilire quante siano le persone non autosufficienti al momento in Italia, anche perchè. Gli ultimi dati si riferiscono all’Indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai sistemi sanitari condotta dall’Istat nel 2005 e sono relativi ad anziani che presentano limitazioni nelle attività  della vita quotidiana. I dati dicono che 1 milione e 418 mila anziani hanno almeno una limitazione, mentre 648 mila hanno tre o più limitazioni. Sempre dalla stessa indagine risulta che le persone con disabilità  che vivono in famiglia sono 2 milioni e 600 mila, ovvero il 5% della popolazione. Dati più recenti (2009) dicono che gli anziani non autosufficienti ospiti dei presidi residenziali sono 225.182. Sono invece quasi 1 milione e mezzo gli over 65 che ricevono l’indennità  di accompagnamento (1 milione e 497 mila, per la precisione): 631 mila hanno anche una pensione di invalidità . Per avere un quadro più preciso, continua Sebastiani, “l’Istat sta conducendo indagini ad hoc e sta portando avanti il progetto sul Sistema informativo sulla disabilità ”.

Se i numeri della non autosufficienza sono incerti, quello che invece è già  evidente è la difficoltà  delle famiglie. “La rete di parentela”, spiega Sebastiani, “ è sempre più stretta e lunga: crescono le persone da aiutare, ma non quelle che assistono. Aumenta inoltre l’età  media dei caregiver,  che dai 43 anni del 1983 è passata ai 50 del 2009”. E il carico continua a gravare sulle spalle delle donne, che da sole garantiscono 2,2 milioni di ore di assistenza. Diminuisce inoltre l’aiuto fornito da volontari, vicini e amici. “La rete di aiuto informale è in un fase di crisi strutturale”, continua Sebastiani: “le famiglie aiutate sono scese dal 28,3% del 1983 al 16,9% nel 2009”. A questi numeri si aggiungono le difficoltà  economiche dovute alla crisi: nel 2010 il potere d’acquisto delle famiglie è sceso ancora dello 0,5% (dopo il -3,1% del 2009), la propensione al risparmio segna un -9,1%. Ma soprattutto le famiglie in stato di deprivazione (cioè in difficoltà  economica) non riescono a risollevarsi: il 65% delle famiglie deprivate nel 2010 lo sono anche nel 2009. (ps)

 

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