Napolitano parla con i leader Ue “Presto un governo efficace”

by Sergio Segio | 12 Novembre 2011 8:36

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ROMA – La strada per il Quirinale resta quella tracciata. «Serve, presto, un’azione efficace e condivisa di governo». Perché c’è «la necessità » immediata di tradurre in pratica gli impegni assunti dall’Italia con l’Europa, e eventualmente anche ogni «altra ulteriore decisione» che fosse necessaria. Giorgio Napolitano ne parla con il presidente tedesco Wulff, e poi anche con Sarkozy e con il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy che sale al Colle, sentiti l’uno dopo l’altro tessendo la tela dei rapporti per rassicurare i partner europei. Ma il messaggio del presidente della Repubblica è rivolto ai partiti e a Berlusconi, nel giorno in cui il premier uscente sembra spingere il pedale del freno. Il capo dello Stato tira dritto e va avanti sul governo condiviso da tutti, con Mario Monti saldo in pole position per l’investitura ufficiale. Non c’è più tempo, per rimettersi a giocare col fuoco dei mercati proprio ora che lo spread ha recuperato 100 punti. E del resto, alla “sala di regia” del Colle, è apparso subito chiaro che il tentativo del centrodestra affidato ad un nome come Dini per restare in sella recuperando in extremis l’Udc, è già  stato prontamente respinto da Casini. Una strada senza alternative quella di Monti, tanto che se il suo governo non dovesse ottenere la fiducia del Parlamento il Colle sarebbe orientato comunque a lasciarlo in carica fino alle elezioni, senza giocare altre carte. Anche se la questione potrebbe essere controversa.
Per ora al Quirinale non inseguono tattiche e scontri interni ai partiti, stanno agli impegni assunti ufficialmente e confermati dal premier, con le dimissioni che saranno rassegnate in serata dopo l’approvazione del maxiemendamento, e aspettano dalle consultazioni che si apriranno domani mattina le indicazioni definitive dei partiti su nomi e formule. Già  subito stasera stessa comunque Napolitano potrebbe avviare la macchina del dopo-Berlusconi, sentendo i presidenti delle Camere (incerto invece l’incontro con gli ex presidenti della Repubblica Ciampi e Scalfaro). E Mario Monti del resto è già  all’opera. Applausi e abbracci al suo primo giorno da senatore a vita a Palazzo Madama, poi un altro rapido passaggio al Quirinale (dove però smentiscono un nuovo colloquio, spiegando che il professore è andato solo a recuperare documentazione), e quasi due ore faccia a faccia nel suo nuovo ufficio a Palazzo Giustiniani col governatore di Bankitalia Visco.
Anche se formalmente è ancora nel limbo del candidato premier in pectore, incarico che se tutto va bene Napolitano potrebbe affidargli domani sera a fine consultazioni, Monti sta lavorando sodo alla lista dei ministri. Che sarebbe poi la “madre” della battaglia berlusconiana, soprattutto per il no del Pd alla riconferma di Gianni Letta, un nodo che l’ex commissario Ue potrebbe sciogliere scegliendo un assetto molto tecnico per il suo esecutivo. Ma il sentiero politico sul quale nascerà , emerge con chiarezza dagli stessi colloqui che il presidente Napolitano ha avuto ieri con i leader europei. E sintetizzati nelle note ufficiali diffuse dal Colle. «L’Italia – ha spiegato Van Rompuy – non ha bisogno di elezioni ma di riforme». E Sarkozy, esprimendo «piena fiducia» nell’azione del presidente della Repubblica italiano per la formazione del nuovo governo, è pronto a sostenere i suoi sforzi per un «programma ambizioso di riforme» e un esecutivo «con il sostegno politico più ampio possibile».

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