Monti rassicura l’Ue: “Obiettivi confermati ma bisogna valutare l’effetto recessione”
BRUXELLES -– Ma quanto pesa la recessione incombente sugli obiettivi di bilancio? Accolto con tutti gli onori, al suo primo tour in Europa da premier, Mario Monti ci tiene a precisare di non aver “mai messo in discussione il pareggio di bilancio nel 2013”. Al tempo stesso però fa sapere che nel meeting a porte chiuse con il presidente della Commissione Barroso, il primo di una serie per riportare il paese al centro del consesso europeo, la questione del ciclo economico che annaspa e i suoi nessi con la finanza pubblica “è stata toccata con riferimento all’Eurozona e non all’Italia”. Significa che è, che sarà , un tema di riflessione per tutti. Anche per Francia e Germania, i cui leader Monti incontrerà domani a Straburgo in un “trilaterale”, così lo chiamano, con il Cancelliere Angela Merkel e il presidente Nicolas Sarkozy. Un formato che è già un successo, per un Paese che è stato oggetto dei sorrisetti ironici dei partner e che resta sorvegliato speciale della Ue, come del Fmi.
Abito grigio, cravatta azzurrina, ritto in piedi dietro ad un podietto della grande sala della Commissione, il presidente del Consiglio dice che intende mettere “l’Europa al centro” della sua azione . E Barroso gli dà subito “fiducia”, ne loda “l’autorità ” per guidare il governo ma ammette: lo aspetta “una sfida immensa”. Complimenti calorosi anche del presidente del Consiglio Ue Van Rompuy, colpito dalla sua “esperienza impressionante”. Monti rassicura entrambi: non c’è “nessun dubbio” sugli impegni di bilancio del governo, anche se di misure concrete parlerà solo venerdi, quando riceverà a Roma il Commissario Ue, Olli Rehn. Al momento, la discussione non è stata sull’Imu che verrà , o la riforma delle pensioni o i ritocchi all’Iva, bensi solo sulle “questioni strategiche” di Eurolandia, tra cui appunto “se e come si debba tenere conto del ciclo economico nella determinazione quantitativa degli obiettivi” di bilancio. Bisognerà poi mettere sul tavolo il problema dei cosiddetti eurobond: la Merkel è contraria, per Monti invece non devono esserci tabù nella discussione. Nella sua visione – e non da oggi- l’emissione di eurobond va riferita “alla necessità di creare un mercato unico del debito”. Van Rompuy: “Non sono una soluzione rapida”.
Dal palcoscenico Ue, il primo test per il suo governo, Monti ci tiene soprattutto a far sapere che “c’è piena sintonia con quello che l’Europa ci chiede”, cioè sacrifici ed equità , rigore e crescita. Ed è “un peccato che queste cose ce le siamo lasciate chiedere dall’Europa perché servono all’Italia, ai nostri figli, ai nipoti”. Anche il monitoraggio dei conti è “benvenuto”. Barroso, che gli sta a fianco, sceglie una metafora già utilizzata per la Grecia: “L’uscita dalla crisi non è uno sprint ma una maratona”. L’Italia “deve riguadagnare la fiducia degli investitori perché sui mercati, visti gli spread, la situazione resta difficile. Non mi aspettavo un cambiamento magico”. Piuttosto, servono riforme, più crescita e un consolidato avanzo primario (al netto degli interessi).
E’ serissimo, il premier, quando promette che, rispetto al governo precedente , il suo sarà “più incisivo” nelle riforme. Scoppia a ridere- come a tutti del resto- quando gli scappa una battuta involontaria: “Essendoci in Italia un consenso più ampio in un clima di minore conflittualità e più collaborazione tra forze politiche e sociali, credo che andremo a fondo … No, non in quel senso, ma fino in fondo, con le riforme strutturali”. Ride anche Barroso: “Conosce così bene l’italiano che riesce perfino a cogliere queste sfumature”, nota il professore. Poi Monti incontra i parlamentari italiani nella residenza dell’ambasciatore presso la Ue: al ricevimento gli eurodeputati arrivano in pullman.
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