Messina, nuovo disastro per il maltempo

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MESSINA – Un bambino di 7 anni morto e due dispersi a Saponara, paesino della costa messinese. Arriva in tarda serata la notizia che nel corso della giornata di incubo sulla costa tirrenica della Sicilia sembrava scongiurata. I nubifragi si abbattono su tutto il Sud, provocando alluvioni, frane e smottamenti. Intere cittadine invase dal fango, decine di abitazioni evacuate, centinaia di persone rimaste ore intrappolate nelle case, nei negozi, negli uffici. E col buio anche il black out, solo parzialmente risolto in serata. Strade e autostrade interrotte, linee ferrate bloccate fino a Milazzo, mentre nella vicina Calabria un treno con a bordo 21 persone è deragliato subito dopo aver attraversato un ponte, che dopo il passaggio del convoglio è crollato. Solo qualche contuso, per fortuna, e molto panico tra i viaggiatori.
«Una situazione apocalittica, cadeva acqua senza sosta», racconta il capo della protezione civile di Messina, Bruno Manfrè, appena arrivato a Saponara per la frana che ha colpito il paesino messinese e gestire le ricerche dei dispersi, Luigi Valla e il figlio Giuseppe. La madre, insieme ad altre quattro persone, è stata tratta in salvo dai vigili del fuoco. «Il paese è in ginocchio, i danni sono ingenti e tutti speriamo che i due dispersi siano in vita», dice a tarda sera il vicesindaco di Saponara. Nella vicina Monforte San Giorgio un’altra frana ha travolto un escavatore impegnato a rimuovere massi e detriti da una strada: il conducente del mezzo è rimasto ferito gravemente.
L’apocalisse è arrivata al mattino, con la pioggia: è ormai un assioma nel Messinese, dove dopo Giampilieri lo sguardo verso il cielo è contemplazione del pericolo. E proprio sul versante di Giampilieri, quello jonico, era atteso il peggio: il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca aveva predisposto la chiusura delle scuole già  lunedì sera. Ma a soffrire questa volta sono Barcellona Pozzo di Gotto, la più devastata, Milazzo, San Filippo del Mela, Spadafora, Rometta, oltre Saponara. Fiumi di detriti hanno bloccato la viabilità  e le persone a Barcellona, dove gli argini del torrente Longano, che attraversa la città , hanno ceduto. A causa dell’esondazione è crollato il ponte che collega Calderà  e Spinesante, zone di villeggiatura, e ha ceduto il controsoffitto di un’aula dell’istituto industriale. La strada statale 113 è stata chiusa in entrambe le direzioni tra Merì e Castroreale Terme. Chiusa per 5 ore anche la A20 Messina-Palermo nella tratta Milazzo-Barcellona in entrambe le direzioni.
Cinquanta le famiglie bloccate in Contrada Pozzo Perla, tra Barcellona e Milazzo, e nella frazione di Gala, il cui accesso è interrotto da una frana. Un’altra frana ha interrotto la strada statale 113 tra Barcellona e Terme Vigliatore. Nove disabili e due operatori bloccati al primo piano di una comunità  di contrada Oreto, al confine tra Barcellona e Merì, sono stati raggiunti dai soccorsi solo alle 20. Oltre cento i vigili del fuoco all’opera, inviati dai comandi di Palermo, Catania e Caltanissetta. Le scuole del Messinese resteranno chiuse oggi e domani. «I danni, vista l’ampiezza della zona colpita, potrebbero essere anche maggiori di Giampilieri», dice il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Candeloro Nania. Che per oggi avverte i suoi concittadini: «Non uscite di casa».


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