Maltempo senza tregua Burlando: in Liguria danni per un miliardo

by Sergio Segio | 9 Novembre 2011 7:32

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GENOVA – Frane, esondazioni, allagamenti. L’emergenza maltempo costa all’Italia quasi un milione di euro al giorno, denaro che avremmo potuto risparmiare con un adeguato piano di prevenzione. I conti e la denuncia sono di Legambiente, che pubblica un dossier sul disastro geologico prendendo nota di quanto accaduto dal 2009 nelle zone colpite dalle alluvioni. Il calcolo è paradossalmente al ribasso, perché la stima dei danni è solo di 640 milioni. In realtà , solo nelle ultime due settimane la cifra in rosso – parola delle vittime – dovrebbe essere almeno il doppio di quel totale calcolato dall’associazione ambientalista. Ma anche giocando al risparmio, fa 875.000 euro ogni ventiquattr’ore. Secondo Agriturist, di Confagricoltura, che cita l’Ordine dei Geologi, vent’anni di dissesti sono costati addirittura come tre finanziarie. «Questi ultimi eventi sono certamente estremi – dice Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – , però non più eccezionali: perché solo negli ultimi due anni si sono succedute piogge di intensità  uguale, se non superiore, su tutto il territorio italiano».
Anche Claudio Burlando, governatore della Liguria, fa i conti: nella sua regione, la più martoriata dalle recenti alluvioni, il maltempo ha causato danni per oltre un miliardo di euro. La cifra a nove zeri era già  stata raggiunta con il disastro in provincia di La Spezia, sostenevano i parlamentari liguri. Adesso al totale vanno aggiunte le devastazioni di Genova e delle due Riviere, colpite da fortissime mareggiate. Burlando stamani riferirà  al ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, al capo della protezione civile Franco Gabrielli e a Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Con una proposta a sorpresa, quella di utilizzare l’ultima imposta sulla benzina: «Se il governo non ha soldi, possiamo chiedere che la quota di accisa per l’accoglienza dei profughi libici, anziché diminuire visto che molti profughi rientrano in patria, venga mantenuta per alimentare con quel denaro un fondo di protezione civile».
A Genova la pioggia non concede tregua: all’alba di ieri a causa di un intenso temporale molti torrenti stavano per straripare. Permane l’allerta anche per oggi ma scende a livello 1: gli studenti tornano a scuola, tranne quelli che rientrano in tre municipi della ValBisagno che hanno subìto i maggiori danni e continuano ad essere a rischio. Nel quartiere di Quezzi sono state evacuate 22 famiglie. L’alluvione ha rinviato l’atteso consiglio comunale e le spiegazioni del sindaco Marta Vincenzi, che ha rivelato di aver avvertito i presidi di tutte le scuole alle ore 11 di quel maledetto venerdì. Una circostanza confermata dai diretti interessati. «Ci siamo comportati secondo il buon senso comune, agevolando l’uscita dei ragazzi nelle zone non a rischio. Ma nelle scuole della Valbisagno li abbiamo tenuti ai piani alti degli istituti, anche fino al tardo pomeriggio», dice Santo Del Dio, portavoce dell’associazione nazionale presidi.
In Liguria le onde a ponente hanno raggiunto i sei metri mentre il livello del Po, che ha superato Piacenza, comincia a decrescere. A Napoli, in una strada del Vomero, dopo le piogge si è aperta una voragine di tre metri di diametro. Ancora nessuna traccia di padre e figlia, dispersi in provincia di Matera dopo lo straripamento di un torrente. Le previsioni dicono che a sud pioverà  ancora fino a venerdì.

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