Le sigle dell’ingerenza

Loading

Dopo la Libia, si ripete in Siria la bellicosa collaborazione fra «centri per i diritti umani» e media internazionali, nella diffusione di notizie a effetto non verificabili per accreditare la versione «un intero popolo disarmato contro un dittatore» (o più di recente un intero popolo armato per difendersi) e giustificare, anzi chiedere, ingerenze esterne anche militari. Per esempio, sul sito del Syrian Observatory for Human Rights (Sohr) è precisato: «Tutte le nostre ultime notizie sono disponibili su Reuters e su Afp» (in diverse lingue): un’ottima cassa di risonanza, e gratuita. Il Sohr in agosto ha denunciato al mondo via Cnn che nella città  di Hama diversi neonati erano morti nelle incubatrici perché «Assad aveva ordinato di togliere la corrente». Una bufala. Un avvocato statunitense in visita in ospedali siriani ha smentito la denuncia di Amnesty secondo la quale medici e infermiere avrebbero torturato pazienti oppositori del regime.
Certi attori «non governativi» del fronte libico si ritrovano in Siria. Fra le organizzazioni che il 23 febbraio scorso firmarono una petizione a Obama, all’Ue e a Ban Ki-moon chiedendo di fermare la repressione in Libia con ogni mezzo, c’era (in veste di promotrice) la Lega libica per i diritti umani (Llhr) che aderisce alla Federazione internazionale per i diritti umani (Fidh) la quale è finanziata dalla National Endowment for Democracy (Ned), sedicente Ong statunitense – creata da Reagan nell’82 e pagata dal Congress – definita dai critici un’agenzia che facilita il lavoro dei servizi segreti di Washington nella rimozione di governi sgraditi. Altra promotrice della lettera libica era la ginevrina UN Watch, nel cui board siedono membri della destra statunitense. In Siria, il principale referente del Ned è il Damascus Center for Human Rights Studies, anch’esso partner della Fidh. Radwan Ziadeh, direttore del Damascus Center, è fra l’altro direttore del Syrian Center for Political and Strategic Studies a Washington. Era presente, come i rappresentanti del Ned in Libia, alla cerimonia di premiazione degli «attivisti per i diritti umani» condotta dal Ned stesso.


Related Articles

Frei Betto, un genocidio in Brasile per la politica necrofila di Bolsonaro

Loading

Il teologo, scrittore e politico Frei Betto lancia un grido d’allarme. Bolsonaro sta intenzionalmente lasciando diffondere l’epidemia per sbarazzarsi di anziani e poveri. È in corso un disastro umanitario

Samarcanda. Putin a Modi: «Vogliamo che la guerra il prima possibile»

Loading

Putin ha dovuto ascoltare la reprimenda pubblica di Narendra Modi: «So che l’epoca di oggi non è un’epoca di guerra», ha detto il primo ministro indiano chiedendo un’immediata cessazione delle ostilità

Crisi libica. Qatar, l’Italia in compagnia dell’Emirato sbagliato

Loading

Con l’Emiro del Qatar, mentre lui finanziava centri islamici, ospedali e università, comprandosi aziende, armi e manager, l’Italia si è messa allegramente alla cassa chiudendo un occhio, e forse due, sui Fratelli Musulmani, qui e in Libia.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment