L’uomo delle grandi relazioni che tramò contro Profumo e fu respinto dalle Generali

by Sergio Segio | 24 Novembre 2011 8:08

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MILANO – Oltre che al governo i bocconiani vanno di moda anche in Intesa Sanpaolo. Ma Enrico Cucchiani è conosciuto nell’ambiente finanziario per essere un uomo di grandi relazioni. Oltre alle cariche in Allianz, è membro della Trilateral e consigliere dell’Aspen, ha buoni rapporti col mondo prodiano ma anche con quello che faceva riferimento a Luigi Bisignani. Se Giovanni Bazoli e Giuseppe Guzzetti cercavano un manager di caratura internazionale per guidare la prima banca italiana rimasta orfana di Corrado Passera, in Cucchiani l’hanno di certo trovato. Peccato che il suo eccezionale curriculum sia macchiato da una frequentazione non proprio trasparente con gli ambienti romani che fanno capo al lobbista a cui è stata intestata la P4. Un legame che è emerso in maniera piuttosto evidente all’epoca dello scontro in Unicredit che ha portato alla defenestrazione di Alessandro Profumo. Manovrando con il suo ufficio stampa Cucchiani, consigliere di Unicredit, fece uscire da Londra un’agenzia il cui titolo era: «Il problema non sono i libici, è Profumo», e di questo si compiaceva al telefono con Bisignani. Con il quale metteva a punto anche la strategia per far cadere l’ex amministratore delegato. «Non bisogna far la crisi a quel comitato, perché prima devi istruire la pratica, avere la cosa, avere il consenso di tutti, e una volta maturata una scelta a quel punto la si fa formalmente precipitare», diceva Cucchiani a Bisignani pochi giorni prima della spallata a Profumo.
Certo, forse a Bazoli e Guzzetti è andata a genio la “distanza” di Cucchiani dalla galassia Mediobanca-Generali. Candidato da Geronzi al vertice di Trieste quando questi non vi era ancora approdato, poi come uomo delle assicurazioni in grado di sostituire il numero uno Giovanni Perissinotto, i suoi tentativi sono però andati a vuoto. Anzi, Alberto Nagel per la carica di country chairman del Leone ha scelto Paolo Vagnone, uscito da Allianz in aperto scontro con Cucchiani. Quindi il tentativo di sostituire lo stesso Profumo al vertice di Piazza Cordusio anch’esso andato a vuoto. E siccome in Allianz non si resta molto oltre i sessant’anni, Cucchiani ha colto al volo l’occasione Intesa. La scelta permette all’accoppiata Bazoli-Guzzetti di mettere a segno un altro punto nella pluriennale battaglia con Torino per la supremazia in Intesa Sanpaolo. Il presidente della Compagnia San Paolo, Angelo Benessia, esce perdente e si gioca la riconferma la prossima primavera. Diciotto mesi fa aveva provato a catapultare Domenico Siniscalco alla presidenza del Consiglio di gestione ma una campagna troppo politica aveva dato lo spunto a Guzzetti per porre il veto. Ora i torinesi spalleggiati anche da Firenze puntavano a una crescita di Marco Morelli, da loro indicato come vice Passera. Soluzione caldeggiata anche da quest’ultimo e dopo i cortesi dinieghi di Colao, Guerra e Grilli sembrava in discesa. Ma l’asse Bazoli-Guzzetti ha sfoderato un altro jolly mostrando una vitalità  e una lucidità  d’altri tempi.

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