L’Italia sorvegliata speciale scatta il monitoraggio Fmi

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CANNES – Italia sorvegliata speciale. Dalla Ue e adesso, a sorpresa, anche dal Fondo monetario internazionale che farà  un «monitoraggio trimestrale». La prima missione dei vigilantes Fmi arriverà  «entro il mese», assicura il direttore generale Christine Lagarde e dovrà  verificare a che punto sono le promesse di risanamento e di rilancio dell’economia, contenute nella famosa lettera d’intenti redatta dal governo. Non solo: la prossima settimana saranno a Roma anche gli esperti della Commissione, ugualmente incaricati di seguire passo passo l’attuazione dei provvedimenti annunciati. Al dunque, l’Italia è sottoposta ad una duplice vigilanza esterna.
Ma è il ricorso inaspettato al Fmi la vera novità , la decisione-clou del G20 di Cannes, pare caldeggiata da Francia, Germania e Usa e sicuramente molto ben accolta dai partner, tanto da finire pure nel comunicato finale del vertice. E’ una scelta sofferta, smentita fino all’ultimo dalle fonti italiane secondo cui il Fondo sarebbe intervenuto solo per dare al governo dei «consigli». La realtà , invece, è più dura: non di «advices» si tratta, bensì di un monitoraggio vero e proprio con tanto di verifica «ogni tre mesi», come puntualizza il Cancelliere tedesco Angela Merkel. Come se non bastasse, i risultati del check «saranno resi pubblici», secondo l’annuncio del presidente francese Nicolas Sarkozy. Significa che, in caso di inadempienze, c’è una sorta di automatica gogna su tutti i mercati, dove già  l’Italia è sotto attacco. Secondo alcune fonti, nel chiuso del summit si sarebbe discusso fino a notte fonda su questo punto e su come presentarlo all’esterno. Di qui, il rincorrersi delle voci più disparate, compresa quella di un possibile prestito al paese e di una missione di ricognizione dell’Fmi, già  avvenuta nei giorni scorsi.
Alla fine, la conferma arriva dallo stesso Silvio Berlusconi: sì, il Fondo interverrà  ma il monitoraggio «è stato chiesto dall’Italia» e «concordato con il capo dello Stato». Il presidente del Consiglio paragona l’azione del Fmi a quella di una «società  di certificazione». Il ministro Giulio Tremonti dice che «sarà  utile per rendere più chiari» gli impegni presi. Ma Lagarde offre un’altra versione: la vigilanza è necessaria perché «il problema italiano è la mancanza di credibilità  delle misure annunciate». E questa pecca è stata «chiaramente individuata sia dalle autorità  del paese che dai partner».
C’è anche un’altra discrepanza tra le dichiarazioni di Berlusconi e quelle del managing director del Fmi. Riguarda i quattrini. Secondo il presidente del Consiglio il Fondo monetario avrebbe offerto all’Italia dei fondi per fronteggiare l’emergenza. «Ma noi li abbiamo rifiutati». Lagarde invece nega: «Nessuna offerta». L’ultimo prestito richiesto dal governo italiano all’Fmi risale alla metà  degli anni Settanta. A negoziarlo fu l’allora ministro dell’Economia, Gaetano Stammati.
Italia sotto tutela. Il G20 dà  il «benvenuto» alla notizia, ma i mercati la leggono come la certificazione che qualcosa non va e reagiscono male. Tuttavia Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Ue, assicura: «Non è un diktat, non abbiamo messo il paese all’angolo». Lagarde annuncia che l’esame comincerà  appunto con le 15 pagine inviate dal governo a Bruxelles: «Ci sono tantissime cose in quel programma. Capisco che il governo stia valutando riforme addizionali in caso di necessità ».
Il monitoraggio del Fmi si aggiunge alla tradizionale consultazione che ogni anno gli ispettori del Fondo già  svolgono – «Article 4 consultation», così si chiama – spulciando per una settimana i conti del paese e parlando con il Gotha dell’economia. Al termine però c’è solo una «lettera di raccomandazioni» al ministro del Tesoro.


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