La grande caduta di Borsa e Btp Milano giù del 6,8%, spread record

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FRANCOFORTE — La paura si chiama Grecia, ma il sorvegliato speciale resta l’Italia. L’annuncio del primo ministro greco George Papandreou di voler indire un referendum popolare sul piano di salvataggio di Atene appena deciso dalla Ue ha provocato il crollo dei listini, suscitando nelle capitali europee nuovi timori di un fallimento della Grecia e di un contagio nella zona dell’euro. Timori arginati solo in parte nel pomeriggio da un comunicato congiunto emesso da Francia e Germania, per preannunciare un incontro pre G20 oggi a Cannes, con il premier greco e i vertici di Eurogruppo e Fondo monetario internazionale e una linea di rispetto degli accordi appena siglati sul piano anticrisi. Un primo giorno da incubo, per il neopresidente della Banca centrale europea Mario Draghi, con gli spread fra Btp e bund balzati a quota 442 punti base, appena arginati dagli interventi della Bce. Nel frattempo, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, ha convocato per oggi pomeriggio il Comitato per la salvaguardia della stabilità  finanziaria, presieduto dal ministro e al quale partecipano anche il governatore di Bankitalia e i presidenti di Consob e Isvap. Il Comitato si riunisce due volte l’anno e «ogni volta che si manifesti un caso potenziale di crisi finanziaria di natura sistemica». Una giornata all’insegna delle vendite, nella quale Milano ha di nuovo conquistato la maglia nera d’Europa, con il risultato peggiore da tre anni a questa parte, e una perdita secca del 6,8%, e le banche, in massima sofferenza, dopo una raffica di sospensioni, fra cui Intesa, il cui titolo in chiusura ha perso il 15% e Unicredit il 12%. Mentre le Borse valori europee bruciavano 216 miliardi e l’euro retrocedeva a quota 1,3709, sulla scia di timori di un fallimento non pilotato di Atene e della sua uscita dall’euro. Sul tappeto anche l’ipotesi della caduta del governo greco, dopo il voto di fiducia previsto per venerdì, con la prospettiva di nuove elezioni.
Ma la fuga degli investitori è proseguita ieri anche nell’obbligazionario, con l’Italia al centro dei timori di contagio. Mentre i differenziali fra i titoli decennali e i bund tedeschi sono balzati a quota 459 punti base, e i rendimenti a quota 6,26%. E gli interventi di acquisto di titoli italiani e spagnoli da parte della Bce nel mercato secondario, iniziati già  a metà  mattinata, sono riusciti a far retrocedere solo leggermente gli spread a quota 442, con un rendimento al 6,19%. Dunque ben oltre il record di 416 punti base toccato il 5 agosto scorso. E fra i timori degli operatori dei mercati è emerso quello del lento avvicinarsi dei rendimenti italiani verso quota 7%, considerato dagli investitori un «punto di non ritorno».
D’altra parte, nelle capitali europee, le reazioni politiche all’annuncio del premier Papandreou non sono state meno tempestose di quelle vissute dai mercati. A cominciare dalla giornata di contatti febbrili vissuta dal neopresidente Draghi, il cui insediamento, per i prossimi otto anni, come successore del francese Jean-Claude Trichet, è stato comunicato da una scarna nota emessa dalla Bce. Nel frattempo, dopo le «irritazioni» esternate da Berlino e Parigi, per il minuscolo paese che tiene in scacco l’Europa dall’inizio del 2010, e una telefonata fra la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy, la notizia dell’incontro di emergenza di oggi a Cannes dei vertici europei con il premier greco è stata accolta con un sospiro di sollievo. Sul tappeto la «rapida applicazione di una road map per assicurare l’applicazione» degli accordi appena siglati dalla Ue. Una linea perseguita anche dall’associazione delle banche internazionali IIf. Non c’è tempo da perdere.


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