by Sergio Segio | 29 Novembre 2011 7:59
MILANO — Dopo una settimana difficile per Piazza Affari, che aveva lasciato sul tappeto oltre l’8%, ieri la Borsa ha invertito la tendenza chiudendo con un euforico +4,6% (Ftse-Mib), in un contagio reciproco con gli altri listini: Francoforte +4,6%, Madrid 4,59% e Parigi +5,4%, la migliore d’Europa. Un po’ più caute le due Borse principali fuori dall’area euro: Londra +2,8%, Zurigo +2,3%. E sempre ieri, primo appuntamento con il Btp-day (il secondo sarà il 12 dicembre), gli acquisti di titoli di Stato italiani hanno raggiunto un record storico, benché simbolico nei confronti del debito pubblico.
I mercati hanno di fatto ignorato la revisione al ribasso delle stime dell’Ocse sul Pil italiano e l’avvertimento dell’agenzia di rating Moody’s di possibili «default multipli» o di «uscite dall’euro», rassicurati pare dalle voci di un patto europeo per il salvataggio dell’Eurozona, che dovrebbe incassare la collaborazione anche degli Stati più restii a mettere in campo interventi straordinari. Le prossime ore saranno decisive per capire le nuove misure. Si comincia oggi con la riunione dell’Eurogruppo, mentre domani toccherà all’Ecofin, fino ad arrivare al vertice decisivo del 9 dicembre dei capi di Stato e di governo, che affronterà le proposte di revisione dei Trattati europei.
In mattinata i mercati avevano anche beneficiato delle indiscrezioni, poi smentite, su un intervento da 600 miliardi del Fondo monetario internazionale a sostegno dell’Italia. Hanno trainato il recupero di Piazza Affari i titoli bancari, che erano stati i più penalizzati nelle scorse settimane, e la galassia Fiat: Unicredit (+8,14%), Intesa Sanpaolo (+7,04%), Ubi Banca (+5,77%), Exor (+7,51%), Fiat (+7,16%). Gli acquisti hanno tenuto per tutta la giornata, anche grazie alla forza di Wall Street spinta in parte dal dato record di vendite nel weekend del giorno del ringraziamento. Risultato: l’indice Stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio Continente, è salito del 3,7% finale.
Dell’euforia dei mercati ha risentito anche lo spread tra Btp e Bund che si è contratto durante la seduta fino a 474 punti base (pur toccando un massimo di 505), per chiudere poi a 499. Tuttavia, il trend al rialzo dei tassi sui titoli tedeschi a 10 anni (che hanno un rendimento del 2,3%, valori non più toccati dalla metà di agosto) ha portato il rendimento dei corrispondenti Btp al 7,23%. In forte calo, invece, i tassi dei titoli a 5 anni, il cui rendimento è sceso di 20 punti al 7,53% e di quelli a 2 anni passati dal 7,86% al 7,10%. Al ridimensionamento dei tassi dei titoli a breve scadenza sembra aver contribuito la concomitanza del Btp-day. La giornata «senza commissioni» istituita dall’Abi a favore dei risparmiatori che avessero comprato titoli di Stato ha incassato il raddoppio delle vendite abituali. Ieri il Mot, il Mercato dei titoli di Stato e delle Obbligazioni di Borsa Italiana, ha registrato il record storico degli scambi in una singola seduta con 86.681 contratti e un controvalore di oltre 2 miliardi e 700 milioni di euro. Di questi, 80.962 contratti e 2.594 milioni di euro sono stati scambiati sui titoli governativi italiani. I titoli più acquistati sono stati il Bot 31 maggio 2012 e il Btp Agosto 2013. Tendenza confermata anche dalla piattaforma di trading EuroTlx: 53.603 contratti di cui 41.120 riguardanti i titoli di Stato italiani. I più scambiati sono stati i Btp con scadenze brevi dal 2012 al 2016. Il record precedente risale al 14 novembre scorso, quando il numero di contratti eseguiti fu 26.090. Il successo dell’iniziativa è stato confermato anche dai maggiori gruppi bancari. Intesa Sanpaolo ha rilevato che «il numero di operazioni di acquisto di titoli di Stato italiani effettuato da famiglie e imprese sul territorio nazionale ha raggiunto una cifra superiore al doppio della media delle ultime settimane». Stesso trend per Unicredit: «Secondo i nostri dati preliminari — hanno spiegato — i volumi degli ordini sul secondario sono raddoppiati rispetto alla media delle ultime settimane e quintuplicati rispetto alla media di inizio anno. I tagli sono stati medi e medio piccoli, attribuibili a famiglie e privati». Mps ha registrato quasi 8 mila sottoscrizioni per un importo di circa 200 milioni di euro, «una cifra ampiamente superiore ai valori medi registrati negli ultimi mesi». Ubi Banca, in base ai primi dati, segnala «transazioni superiori ai 100 milioni di euro contro i 50 milioni di una giornata normale». Inoltre il gruppo Azimut ha lanciato per il Btp-day un fondo che investe al 100% in titoli di Stato italiani.
Se gli italiani hanno risposto con entusiasmo all’iniziativa, Nomura ha tagliato dell’83% la propria esposizione verso il nostro Paese. In meno di due mesi l’ammontare dei titoli di stato italiani nel portafogli della maggiore banca d’affari giapponese è sceso da 2,82 miliardi di dollari a 467 miliardi di dollari. Non ha acquistato Btp nemmeno l’ex premier Silvio Berlusconi: «Io non ho comprato nulla, sono stato qui tutto il giorno», ha detto al termine dell’udienza di ieri del processo Mills.
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