Fornero sulle pensioni: la riforma c’è già  ora occorre accelerare

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ROMA — «La riforma delle pensioni è stata già  fatta ma va accelerata». Nel suo primo intervento pubblico da ministro del Lavoro Elsa Fornero non svela le sue carte ma indica la rotta dell’azione di governo usando parole caute e ripetendo i tre principi cardine: rigore finanziario, equità  degli interventi e crescita per dare prospettive alle giovani generazioni. Il ministro ha ricordato le prospettive congiunturali «non certo lusinghiere» ma ha anche sottolineato come «non possono essere i più deboli a sopportare la parte maggiore dei sacrifici che la situazione impone».
Dopo il suo rapido intervento all’assemblea del Cna — in videomessaggio — ha incassato l’apprezzamento di tutti. Anche da Nichi Vendola che si è detto sorpreso per i toni «inconsueti su ciò che era diventato oggetto di isteria collettiva, bene la ministra che ha ridimensionato la portata del tema pensioni». Persino il responsabile economico del Pd Stefano Fassina, criticato dentro il partito per essere troppo severo contro l’esecutivo Monti, ha commentato positivamente le parole della Fornero «perché torna a valorizzare il lavoro e riapre la prospettiva per un proficuo confronto con le parti sociali per affrontare le sfide davanti all’Italia». Più netto il segretario Pier Luigi Bersani nel definire l’intervento della Fornero «veramente notevole sia nel merito che nei toni».
Apprezzamenti anche dalla Cgil e, per il Pdl, da Giuliano Cazzola per il quale «la ministra vuol stringere un po’ i bulloni, avvicinare le scadenze». Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni si dice d’accordo con la riforma dei professori «solo se ci saranno interventi di equità  sociale». «Lo abbiamo detto e lo ribadiamo con chiarezza: prima di intervenire sulle pensioni di anzianità , noi vogliamo che si renda obbligatoria la previdenza integrativa per i giovani e l’armonizzazione dei contributi».
Sia il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che il leader della confederazione che riunisce l’artigianato e le Pmi, Ivan Malavasi, hanno colto l’occasione di confronto per tornare a spronare il governo ad agire in fretta. Per la Marcegaglia la riforma delle pensioni «è la prima cosa da fare, non solo per fare cassa, ma per aiutare e sostenere il costo del lavoro dei giovani e delle donne». «Non si devono tagliare gli assegni — ha detto Marcegaglia — ma cancellare le anomalie che il sistema pensionistico ancora ha». Sulla stessa linea Malavasi che ha invitato l’esecutivo a «chiudere il cantiere, da troppo tempo aperto, della previdenza».


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