E I TAGLI AL MINISTERO HANNO DATO IL COLPO DI GRAZIA

Loading

“«l Piano straordinario per il dissesto è ancora fermo al palo», ammette la stessa Prestigiacomo in commissione al Senato, aggiungendo che a tutt’oggi «non è stata assegnata alcuna risorsa» al suo ministero e che il decreto legge di agosto «ha cancellato tutti i fondi statali». A questo punto, non resterebbe che appendere sulla porta dell’Ambiente un cartello con la scritta «Chiuso per liquidazione»: né possono bastare gli stanziamenti d’emergenza annunciati ora per «mitigare l’elevatissimo rischio» che incombe sulla città  di Genova, a salvare la coscienza del ministro e del governo a cui appartiene.
Sono proprio “lacrime di coccodrillo” – come dice il nuovo capo della Protezione civile, Franco Gabrielli – quelle che stiamo versando per le dieci vittime della recente alluvione in Lunigiana e nelle Cinque Terre, come le altre che abbiamo già  versato o purtroppo dovremo ancora versare in futuro per analoghi disastri ambientali. Morti e danni provocati non tanto dalla fatalità , ma innanzitutto dalla nostra incuria e irresponsabilità . E cioè, dall’abbandono delle campagne e delle montagne; dalla cementificazione selvaggia e dagli abusi edilizi; dal dissesto idrogeologico; dalla “politica del condono” e così via.
A questo scempio sistematico, favorito nel tempo dai vari governi della Repubblica, il governo terminale di Silvio Berlusconi ha deciso di dare il colpo di grazia con i cosiddetti “tagli lineari” che hanno ridotto drasticamente i fondi per il prossimo triennio. Oltre 228 milioni di euro in meno: più di 124 nel 2012, 45 e quasi 59 rispettivamente nei due anni successivi. E ciò limita la dotazione del ministero a421 milioni complessivi per l’anno prossimo, rispetto ai 545 previsti dalla stessa Legge di Stabilità . Basti pensare che nel 2008 il bilancio del ministero era di un miliardo e 649 milioni.
Escluse le spese di funzionamento, il taglio di 124 milioni inciderà  nel 2012 sui circa 180 milioni destinati ogni anno agli interventi sul territorio: ne restano disponibili, quindi, una sessantina scarsi. Un obolo, una miseria. «In sostanza – denuncia Gaetano Benedetto, responsabile delle Politiche ambientali per il Wwf – abbiamo un dicastero che sopravvive a se stesso, con i soldi a malapena sufficienti per pagare gli stipendi del personale, ma con una capacità  operativa praticamente azzerata».
Ecco perché l’associazione presieduta da Stefano Leoni ha predisposto un documento con le sue osservazioni e proposte di emendamento alla cosiddetta Legge di Stabilità  che rischia di decretare la definitiva instabilità  del territorio nazionale. Al primo punto, si chiede al governo ancora in carica o a quello che verrà  di mantenere per i prossimi due anni – come per il ministero dei Beni culturali – almeno gli stanziamenti originariamente previsti. Secondo il Wwf, è necessario confermare inoltre l’accantonamento di 210 milioni di euro per interventi a favore della difesa del suolo che nel frattempo sono stati cancellati.
Poi, c’è il capitolo degli incentivi fiscali per il settore edile, in funzione del risparmio e dell’efficienza energetica: qui si tratta di ripristinare le agevolazioni del 55%(riqualificazioni) e del 36%(ristrutturazioni), recuperando i fondi dai 400 milioni previsti per l’autotrasporto. E infine, il Wwf sollecita la “stabilizzazione” del 5 per mille dell’Irpef, a sostegno delle associazioni senza scopo di lucro che svolgono funzioni di utilità  e promozione sociale, insieme agli enti di ricerca scientifica o sanitaria e alle università .
Era un volontario Sandro Usai, l’eroe quarantenne travolto dall’acqua a Monterosso, dopo aver salvato la vita a due persone. Il presidente della Repubblica ha già  annunciato l’intenzione di conferirgli alla memoria la medaglia d’oro al valor civile. Ma sono in tanti a lavorare in silenzio, e a rischiare la pelle ogni giorno, per difendere il nostro ambiente e la nostra salute.


Related Articles

Di acqua siamo

Loading

  [Foto Simona Granati]
Nel 2000, la privatizzazione dell’acqua in Bolivia offrì uno spettacolo degno del Guinness dei primati. Nella regione boliviana di Cochabamba l’acqua fu privatizzata, compresa l’acqua della pioggia. Ci fu allora un’insurrezione popolare, e la sommossa cacciò dal paese l’impresa californiana che aveva avuto l’acqua in regalo, con pioggia e tutto, e aveva portato le tariffe alle stelle. A Cochabamba scorse il sangue, però la dignità  popolare recuperò, con la lotta, il più indipensabile dei beni di questo mondo.

Vivere di punti premio così il popolo dei bollini risparmia sulla spesa

Loading

Addio pentole, ora l’obiettivo è lo sconto.  Il couponing dilaga: fino all’80% tra chi acquista abitualmente all’ipermercato

Haiti, gli aiuti non arrivano. Fuga dalla zona del disastro

Loading

Almeno mille i morti, sfollati allo sbando. Jérémie, il 90% delle case è stato spazzato via dall’uragano. Autorità inermi, appello disperato alla comunità internazionale

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment