Dossier anti Woodcock, nuovi bersagli spiati anche questore e squadra mobile

by Sergio Segio | 2 Novembre 2011 7:34

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POTENZA – Non soltanto il pm John Henry Woodcock e i suoi colleghi di Potenza erano spiati e oggetto di dossieraggio per conto dei vertici della procura generale di Potenza. Nel mirino della macchina del fango che sarebbe stata gestita dal sostituto procuratore generale di Potenza, Gaetano Bonomi e dall’ex 007 Nicola Cervone, era finito anche l’intera questura di Potenza e in particolare l’allora questore del capoluogo lucano Vincenzo Mauro, il capo della squadra mobile e l’ispettore Di Tolla, braccio destro di Woodcock nelle delicate indagini di Potenza, dalle tangenti sul petrolio a Vallettopoli.
A gestire la macchina del fango erano, secondo la procura di Catanzaro, Bonomi (oggi sarà  interrogato a Potenza dal procuratore di Catanzaro, Vincenzo Borrelli), l’ex procuratore generale, Vincenzo Tufano, Cervone e altri tre investigatori di Potenza. Agli atti dell’indagine è stato ora acquisito un «inquietante documento» (per citare le parole degli investigatori) redatto da Nicola Cervone in un dossier inviato a varie procure e altri organi istituzionali, nel quale si accusa il questore Mauro di gestire in maniera non proprio cristallina la questura di Potenza. Nella stessa denuncia venivano mosse accuse all’ispettore Di Tolla che era l’ombra del pm Woodcock.
Il dossier di Cervone è stato trovato nella sua cassaforte durante una perquisizione ordinata dai magistrati di Catanzaro. Un paio di paginette che, scrivono il procuratore della Repubblica e i pm di Catanzaro che indagano sulla macchina del fango «comprova tra l’altro l’attività  di dossieraggio svolta da Nicola Cervone di danni di magistrati della procura di Potenza e del questore ed investigatori della squadra mobile tra i quali le persone offese nel presente procedimento» che oltre a Woodcock cita anche l’ex questore Vincenzo Mauro, l’ispettore Pasquale Di Tolla e l’ispettore Antonio Mennuti.
Nel suo dossier anonimo Nicola Cervone accusa il questore Mauro di avere effettuato alcuni trasferimenti per «favorire» alcuni suoi uomini tra i quali l’ispettore Di Tolla. «L’ispettore principale della polizia stradale di Potenza, Pasquale Di Tolla – scrive Cervone nel dossier – ha richiesto (e immediatamente ottenuto) il passaggio agli uffici della squadra mobile di Potenza. Di Tolla è da sempre il principale fiduciario di un altro magistrato della procura potentina (Woodcock, ndr). Tale spostamento appare non logicamente spiegabile perché avrebbe goduto di ampi margini di autonomia godendo della possibilità  di ottenere straordinari e di fatto si è creato un “canale diretto” fra due magistrati (Woodcock e Montemurro, ndr) e i due uffici operativi della questura di Potenza».
Sempre sui trasferimenti di Mennuti e Di Tolla, l’agente infedele del Sisde scriveva che «da notizie attinte da “fonte inconsapevole prossima al questore” i due trasferimenti sono stati richiesti in modo pressante e perentorio dal dottor Galante (ex procuratore di Potenza andato in pensione dopo le polemiche che lo avevano visto coinvolto nella prima inchiesta su Toghe Lucane, ndr)».
L’interrogatorio di Bonomi davanti al procuratore Borrelli è previsto in mattinata negli uffici della questura di Potenza. Bonomi – insieme con i colleghi Vincenzo Tufano, Modestina Roca e Claudia De Luca – è accusato a vario titolo di violazione della legge sulle società  segrete, corruzione in atti giudiziari e abuso d’ufficio.

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