Comune, maratona di 27 ore “Sul mercato Sea e Serravalle”
MILANO – La giunta guidata da Giuliano Pisapia mette sul mercato una quota di minoranza nella Sea e il 18,6% della Milano-Serravalle per trovare i 340 milioni necessari a tappare i buchi di bilancio ereditati da Letizia Moratti ed evitare un disastroso sforamento del patto di stabilità . In pratica, l’equivalente dell’azienda costretta a portare i libri in tribunale.
Il Consiglio comunale di Palazzo Marino ha dato ieri il via libera all’operazione dopo una maratona di 27 ore di dibattito segnato dall’ostruzionismo dell’opposizione di centrodestra. La delibera approvata modifica solo in maniera marginale i piani del sindaco. L’asta si aprirà oggi e si chiuderà il 16 dicembre. I potenziali compratori avranno due alternative. Comprare la quota della società autostradale che gestisce le Tangenziali e il primo tratto della Milano-Genova e il 20% degli aeroporti milanesi; oppure fare un’offerta solo per il 29,75% della società che gestisce gli scali di Linate e Malpensa.
Identico il prezzo base: 385 milioni. I privati avranno diritto a un numero prefissato di posti in cda e, nel caso di Sea, di nominare il direttore finanziario che però (novità approvata in aula ieri) dovrà avere il gradimento del socio di maggioranza, cioè il Comune. Il dibattito ha anche ritoccato la tempistica del pagamento: 340 milioni (esattamente la cifra necessaria per far quadrare i conti 2011 di Palazzo Marino) dovranno essere versati subito. Gli altri 45 sono legati a filo doppio all’ok definitivo al contratto di programma che garantirà l’aumento delle tariffe aeroportuali a Malpensa e al Forlanini. Questa rata verrà versata solo 60 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Decreto della Presidenza del Consiglio che sbloccherà gli aumenti necessari a finanziare i nuovi investimenti.
I paletti dell’asta dovrebbero consentire in ogni caso al Comune di Milano di trovare un compratore. Il fondo F2I di Vito Gamberale ha già formalizzato al sindaco il suo interesse a rilevare sia la quota in Serravalle (ancora in vendita dopo due aste andate deserte) sia quella in Sea. E la delibera non dovrebbe aver raffreddato i suoi appetiti. Il doppio binario dell’asta potrebbe però attirare altri compratori: una manifestazione di interesse è arrivata dagli indiani di Srei, un fondo specializzato in infrastrutture, e ieri a Palazzo Marino era in visita una delegazione di potenziali compratoti cinesi accompagnati da Cesare Romiti, presidente dell’associazione Italia-Cina. Qualche pour parler ci sarebbe stato anche con il fondo Antin, gestito da Bnp Paribas. Aperte le buste il 16 dicembre, il Comune dovrebbe scegliere l’offerta più alta tra quella per il 29,75% di Sea e quella per il tandem di quote. Ma è possibile pure che passi a una fase di rilanci. Unica condizione vincolante, chiudere entro fine dicembre per mettere i soldi dell’incasso a bilancio. Entro San Silvestro dovrebbe arrivare anche una tranche da 62,3 milioni del dividendo straordinario della Sea, diviso in due (la seconda rata arriverà nel 2013) da un emendamento nel dibattito di ieri per non spremere troppo gli scali meneghini.
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