BORSA, SPREAD, DISOCCUPATI È LA TEMPESTA PERFETTA PIAZZA AFFARI PERDE IL 3,8%

by Sergio Segio | 1 Novembre 2011 7:59

Loading

MILANO – Volano oltre la soglia d’allarme del 6% i tassi sui Btp, crolla Piazza Affari (-3,82%), la disoccupazione sale all’8,3% e l’inflazione (+3,4%) balza ai massimi dal 2008. La tempesta finanziaria e la crisi economica regalano all’Italia un lunedì da incubo. L’euforia seguita al vertice di Bruxelles è durata appena 24 ore. Poi i nodi sono arrivati subito al pettine: il fondo salva-Stati è, per ora, un’arma caricata a salve. La lettera di Silvio Berlusconi alla Ue – lo dicono i numeri di Borsa e bond – è considerata poco più di un rosario di buone intenzioni. E i mercati, come racconta la cronaca della seduta di ieri, hanno ripreso a vendere a piene mani tutti i titoli del Belpaese.
Sale il rischio Italia Il buongiorno (se così si può dire) dell’ennesimo lunedì nero parte dal mattino. Alle 8.30 – appena aperte le contrattazioni – i rendimenti sui Btp decennali mettono il turbo e si arrampicano oltre quota 6%. Non è la prima volta: era successo a inizio agosto quando l’Europa ballava sull’orlo del crac e il giorno del declassamento di Moody’s. Adesso però ci stiamo facendo del male da soli: i mercati, spiegano gli operatori, non credono alle promesse del governo italiano. E per prestarci soldi pretendono interessi sempre più alti. «Servono fatti – sintetizza Angelo Drusiani, responsabile gestioni di Banca Albertini Syz – e dopo due manovre con effetti modesti, non basta una missiva a Bruxelles a far girare il vento». Infatti. Poco prima delle dieci – con Piazza Affari maglia nera d’Europa a meno 2% – il cds, la polizza d’assicurazione sul rischio-tricolore, costa già  il 10% più di venerdì. «La spia dell’allarme è accesa», ammettono preoccupati i trader. Sui monitor i rendimenti dei Btp decennali continuano a salire: siamo a quota 6,11%, 407 punti base in più dei Bund. Dati da brivido per un Paese che nel 2012 dovrà  chiedere al mercato 290 miliardi per rifinanziare il suo debito. Le Cassandre gettano benzina sul fuoco: «La storia dei crac continentali ci rema contro – vaticinano – . Una volta sfondata la soglia psicologica del 6% in pianta stabile, Portogallo, Grecia e Irlanda hanno marciato spedite verso default e salvataggio Ue».
Disoccupazione recordC’è da incrociare le dita e allacciare le cinture di sicurezza. Anche perché, come sempre quando le cose vanno male, piove sul bagnato. Alle dieci arriva dall’Istat la prima mazzata: la disoccupazione a settembre in Italia è cresciuta all’8,3%. Ma soprattutto il 29,3% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni non trova lavoro. Quasi uno su tre, il record dal 2004. Tempo di riprendersi un attimo che, un’ora dopo, arriva la botta da ko: l’inflazione a ottobre è al 3,4%, il dato più alto dal 2008. C’è l’effetto-Iva al 21%, d’accordo. Ma la benzina è cresciuta del 17,8% in un anno e il gasolio del 21,2%. Roba da far saltare i conti di casa: tra aumento dei prezzi e tripla manovra, calcolano Federconsumatori e Adusbef, ogni famiglia italiana vedrà  calare quest’anno il suo potere d’acquisto di 2.031 euro. A metà  giornata la Borsa prova resistere a meno 2% mentre il Btp perde altro terreno. Lo spread sui bund tedeschi flirta con quota 4,1%. «Sono fiducioso nelle capacità  di ripresa dell’Europa», prova a consolarci il presidente cinese Hu Jintao. Belle parole, pochi fatti: Pechino – che ha in portafoglio 360 miliardi di bond Ue – appoggerà  il fondo salva stati (salva-Italia, dice qualcuno) solo quando saranno più chiari i suoi meccanismi. Stesso discorso per la Russia: l'”amico di Dacia” Vladimir Putin è pronto a mettere sul piatto 10 miliardi per l’Efsf. Ma anche lui rimanda a novembre, data prevista del suo decollo.
Una zavorra da 5 miliardi Al capezzale dell’Europa arriva pure Barack Obama: «L’accordo di Bruxelles getta le basi per il salvataggio del continente», assicura, annunciando che prima del G20 di giovedì e venerdì incontrerà  Angela Merkel e Nicolas Sarkozy per fare il punto della situazione. I mercati – che tra un vertice e l’altro hanno già  assistito al quasi tracollo di tre paesi Ue – non si impressionano. E Piazza Affari (-3% alle 16) consolida il titolo di maglia nera del continente.
Giovanni Bazoli, presidente di IntesaSanPaolo e uno dei pochi banchieri che misura le parole con il bilancino, è preoccupato: «Non possiamo sostenere spread così alti né nel medio né nel breve termine». I conti sono presto fatti: con i Btp al 6%, lo Stato pagherebbe 5 miliardi di interessi in più solo nel 2012. «E la colpa – ammette il prudentissimo supermanager bresciano – è anche della perdurante incertezza politica italiana». Chi ha orecchie per intendere intenda.
La chiusura in rosso La campanella di chiusura degli scambi issa a meno 3,82% il passivo di Piazza Affari. I Btp a due anni rendono più del 5% (il massimo dal 2000) segno che i mercati vedono nero per il futuro immediato del nostro paese. Quelli di Madrid, dove il governo in difficoltà  ha già  convocato le elezioni anticipate per il 20 novembre, sono al 3,88%. Pier Carlo Padoan, italianissimo capo economista dell’Ocse, chiude la giornata in bellezza: «Non si può scherzare con il fuoco: chi pensa che l’Italia sia troppo grande per essere lasciata fallire fa un gioco pericoloso». Ci mancava solo lo spettro del default tricolore. Mario Draghi giovedì prenderà  la guida della Bce. Con questi chiari di luna, è difficile invidiarlo.

Post Views: 202

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2011/11/borsa-spread-disoccupati-e-la-tempesta-perfetta-piazza-affari-perde-il-38/