Auto, i cinesi di Baic sbarcano a Torino

by Sergio Segio | 1 Novembre 2011 7:08

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TORINO – La Baic, il quinto gruppo automobilistico cinese, lo dice apertamente: «Vogliamo migliorare il design delle nostre vetture». Perché in Cina hanno capito alla perfezione come si producono le auto, ma ancora non riescono benissimo a inventarle dal nulla. Così scelgono Torino per imparare il mestiere. Nel giro di due anni il colosso cinese aprirà  un centro ricerca proprio nella città  della Fiat. E nel frattempo ha creato sotto la Mole un ufficio per ospitare un team di manager che in 12 mesi tesserà  il maggior numero di rapporti possibile con le società  di ingegneria e design, piemontesi e no.
«Torino è la culla del design, difficile trovare un altro luogo con una cultura e un talento simili. Ecco perché l’abbiamo scelta per il nostro ufficio, che diventerà  una piattaforma fondamentale per gli scambi tra Italia e Cina nel settore automotive», spiega il presidente di Baic, Xu Heyi. Il big cinese poteva optare per la Germania, che l’aveva corteggiato a lungo. Invece sono stati più convincenti gli operatori di From concept to car, il progetto della Camera di commercio di Torino gestito dal Centro estero per l’internazionalizzazione del Piemonte che aiuta le aziende torinesi dell’auto a fare affari al di fuori dei confini nazionali.
Dunque è da Torino che la Baic lancerà  la sua ambiziosa scalata al mercato mondiale dell’auto. Lo scorso anno ha prodotto 1,5 milioni di vetture e nel 2011 fatturerà  più di 22 miliardi di euro, ma ha un piano industriale che prevede di raddoppiare il proprio giro d’affari entro il 2015 e di diventare tra quindici anni uno dei dieci maggiori costruttori del globo. Per farlo ha già  messo in piedi partnership con Daimler, Mitsubishi e Hyundai e nel 2009 si è comprata i modelli e le tecnologie dei motori della svedese Saab.
Ora però il colosso di Pechino ha bisogno dei designer torinesi, a partire da Pininfarina e Bertone, cui ha già  affidato la progettazione di alcuni modelli. «Attraverso la collaborazione con aziende locali eccellenti i nostri designer impareranno molto», dice Dean Gu Lei, vicepresidente di Batc, il centro tecnologico del gruppo Baic. E i maestri dello stile, in un periodo di scarsi o nulli rapporti con Fiat, non vedono l’ora di ottenere altre commesse targate Cina. Per questo il presidente della Camera di commercio di Torino, Alessandro Barberis, dice che «l’apertura di questo spazio dedicato al team di Baic è un risultato di assoluto rilievo ed è l’esito di un dialogo costante, avviato da tempo». Del resto, aggiunge il direttore del Centro estero, Giuliano Lengo, «le nostre imprese stanno cogliendo importanti opportunità  in Cina, come dimostrano i numeri di From concept to car: 36 negoziazioni in corso e almeno sei contratti acquisiti».
Insomma, tra Torino e la Cina il legame è già  solido. E lo diventerà  ancora di più: «Posso già  anticipare – dice Barberis – che a novembre avvieremo una collaborazione analoga con un altro importante costruttore cinese, la Sokon, che ha individuato questo territorio come centro di eccellenza nel quale insediare in futuro una propria unità  di ricerca e sviluppo».

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