Wikipedia si auto-oscura Le giornate (insolite) senza il «sapere» online

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Sono più di dieci anni che esiste Wikipedia, un tempo biblico per la Rete. Sara Taccone ci è cresciuta con questa enciclopedia informatica che ha accompagnato tutti i suoi compiti, fino a questo suo terzo anno di liceo linguistico, l’«Alessandro Manzoni» di Milano: «Crolla un mondo senza Wikipedia. È un punto di riferimento per tutte le ricerche, anche se poi si devono fare più verifiche incrociate sugli altri siti. E poco importa se in casa c’è anche un’enciclopedia di carta, Wikipedia è infinitamente più pratica e veloce».

Clic. «E si fa molto presto con Wikipedia a fare ricostruzioni di biografie, intrecci, ricerche». Parola di Milena Gabanelli, una che di ricerche se ne intende e che davanti alla scomparsa di Wikipedia si pone molti punti interrogativi. Dice, la giornalista: «Si può vivere senza tutto, dunque anche senza Wikipedia. Ma la domanda è: perché succede questo?».

Interrogativi simili (e ovviamente retorici) arrivano da Alessia Mosca, deputata del Pd. Che per l’assenza di Wikipedia non si straccia le vesti («Uso la versione inglese, non c’è problema») ma si preoccupa: «La chiusura di Wikipedia è un passo indietro rispetto all’accesso all’informazione. Succede in Italia e non nel resto del mondo dove, invece, i passi vengono fatti in avanti: perché?».

La sua collega del Pdl a Montecitorio Nunzia De Girolamo è molto più fatalista: «Sono convinta che chiusa Wikipedia arriverà  presto un format che lo sostituirà », dice. Ma poi ci pensa su: «Certo non sarà  così facile. E nel frattempo a me mancherà  parecchio. Lo uso per ricerche di vario genero. Soprattutto di letteratura, storia, scienza. Lo uso in maniera automatica visto che io passo moltissimo tempo sulla Rete. È un peccato: spero che la protesta di Wikipedia rientri presto e capiscano che non ne hanno motivo».

Già  insegnante, poi giornalista e scrittore, anche Domenico Starnone ha un buon rapporto con Wikipedia, sebbene con una punta critica: «Spesso è pieno di inesattezze», dice. Ma subito dopo confessa: «Lo uso. Attingo informazioni da Wikipedia soprattutto quando devo preparare interventi per pubbliche conferenze. È utile, i rischi si possono aggirare». Starnone, comunque, dice che potrebbe vivere senza Wikipedia. «Ma non così le nuove generazioni che stanno nelle scuole e nelle università », garantisce lo scrittore. E spiega: «Wikipedia ha sostituito in tutto e per tutto le vecchie enciclopedie che un tempo ingombravano le librerie delle case. Impossibile tornare indietro».


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