Truppe keniote in Somalia Caccia ai militanti islamici

by Sergio Segio | 18 Ottobre 2011 7:03

Loading

Per dare la caccia agli Shabab, i fondamentalisti islamici legati ad Al Qaeda che controllano gran parte dell’ex colonia italiana, truppe keniote hanno invaso la Somalia. La reazione del gruppo è stata immediata, anche se per ora solo verbale: «Se non vi ritirate subito organizzeremo attentati nelle vostre città ». Il braccio di ferro è cominciato domenica, quando una quarantina di blindati portatruppe e alcuni carri armati hanno passato il confine tra Kenya e Somalia, tra Dhobley e Birta Dher, e hanno proseguito verso Tabta, dove c’è una base militare che l’esercito del Governo Federale di Transizione somalo (Tfg) e il gruppo Ras Chiamboni avevano sottratto venerdì agli Shabab. La colonna è poi entrata nel villaggio di Qoqani, che era stato bombardato dall’aviazione keniota ed era stato evacuato dai miliziani fondamentalisti. Durante l’operazione un elicottero si è schiantato al suolo e i cinque militari a bordo sono morti.

«Il Kenya ha diritto di difendersi dai somali che fanno irruzione sul nostro territorio per sequestrare stranieri. Quindi abbiamo autorizzato le nostre truppe a varcare il confine e inseguire i rapitori», così il portavoce del governo di Nairobi, Alfred Mutua, ha annunciato l’invasione della Somalia. Gli ha risposto il portavoce degli Shabab, Ali Mohamud Rage: «I kenioti non conoscono la guerra, noi sì. La porteremo nelle loro città . Faremo saltare i loro grattacieli».

La decisione di attaccare gli Shabab dentro la Somalia è giunta due giorni dopo il rapimento, nel campo profughi di Dadaab, di Montserrat Serra Ridao e Blanca Thiebaut, due operatrici umanitarie spagnole che lavoravano con Medici senza frontiere. A Dadaab vivono quasi 500 mila rifugiati, in gran parte arrivati negli ultimi mesi per la carestia che sta sconvolgendo la Somalia. Gli ostaggi stranieri catturati dai somali in Kenya (a parte gli equipaggi delle navi sequestrate dai pirati) sono in questo momento quattro, tutte donne. Judith Tebbutt, 56 anni, è stata rapita il 10 settembre da uomini armati a Kiwayu, una meravigliosa spiaggia corallina nel nord dell’ex colonia britannica. Durante l’irruzione, i banditi hanno ucciso il marito David che tentava di proteggere la moglie. Secondo notizie non confermate l’azione sarebbe stata organizzata dal gruppo di pirati Raanbow, che staziona nei pressi di Kisimayo, città  portuale nel sud della Somalia. La donna sarebbe stata portata in un primo tempo nell’isola di Koyama, nell’arcipelago delle Bajuni, dopo il confine tra Kenya e Somalia.

Il 1° ottobre a Manda, una delle isole dell’arcipelago di Lamu, è stata rapita una francese di 66 anni, costretta sulla sedia a rotelle, Marie Didieu. I banditi farebbero parte del clan Mahaream, comandato da Aadn African. Gli Shabab hanno ribattuto all’invasione keniota ordinando nelle loro zone la mobilitazione generale. Un cittadino di Qoqani, che non vuole essere citato per nome, ha raccontato che i militanti islamici sono andati casa per casa a reclutare con forza ragazzini. Le radio islamiche ripetono appelli a imbracciare le armi contro i kenioti: «Siete pronti a vivere sotto i cristiani? — grida al microfono uno speaker — Esci di casa e difendi la tua dignità  e la religione. Oggi è il giorno della difesa». I prossimi giorni saranno cruciali per capire se l’attacco keniota è un «mordi e fuggi» o un’operazione che durerà  nel tempo.

Post Views: 173

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2011/10/truppe-keniote-in-somalia-caccia-ai-militanti-islamici/