Sud e fondi Ue, il piano di Tremonti
BRUXELLES — Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha fornito una prima risposta alle istituzioni dell’Ue, che sollecitano l’Italia a risanare i conti pubblici anche con misure per il rilancio della crescita. Tremonti, in una pausa della surriscaldata riunione dell’Ecofin a Bruxelles, ha telefonato al presidente della Commissione europea, il portoghese José Manuel Barroso, per comunicargli un piano di sviluppo per il Mezzogiorno. Si chiama Eurosud e, dalle poche indicazioni comunicate dal ministro, appare una concretizzazione o rielaborazione di quanto annunciò nel febbraio e nel marzo scorso sempre a Bruxelles. In quelle occasioni il ministro anticipò di voler chiedere all’Ue agevolazioni fiscali e deroghe negli appalti pubblici limitatamente alle aree del Sud, dove «20 milioni di abitanti stanno peggio del Portogallo».
Tremonti ha spiegato a Barroso che Eurosud è un programma incentrato su una «radicale revisione strategica dell’uso dei fondi europei anche con una regia rafforzata, sia per interventi di lungo periodo che per quelli con effetti immediati e rapidi». In pratica verrebbero meglio utilizzati i molti miliardi messi a disposizione dall’Ue ed evitato di perderne alcuni per non aver presentato progetti. Tremonti ha specificato a Barroso che nel Mezzogiorno «non c’è sviluppo, ma ci sono fondi strutturali comunitari» per il rilancio. L’obbligo di cofinanziamento con fondi nazionali ha fatto ipotizzare l’esistenza di un «tesoretto» finora non noto. Ma il portavoce di Tremonti ha detto che il ministro ritiene non necessarie «risorse aggiuntive», sollecitate invece da governatori delle Regioni meridionali. Dall’opposizione hanno criticato proprio la mancanza di nuovi fondi in un piano che ritengono riproposto per l’ennesima volta. Eurosud sarebbe comunque una delle misure anti crisi «a costo zero» in linea con le sollecitazioni di Bruxelles. Dalla Commissione europea insistono anche per far riproporre le liberalizzazioni nelle professioni, già lanciate da Tremonti e bloccate da una sollevazione dei parlamentari avvocati. Nel mirino potrebbero finire anche i privilegi previdenziali concessi ad alcune corporazioni e gli eccessivi costi della politica nazionale e locale.
Tremonti ha chiesto a Barroso di inserire Eurosud in un paragrafo delle conclusioni del vertice di oggi. Il presidente della Commissione gli ha raccomandato di rispettare gli impegni nei conti pubblici fino al 2013. Il colloquio doveva avvenire nel palazzo Berlaymont, sede della Commissione, che si trova proprio di fronte all’edificio Lex dove era in corso l’Ecofin. All’ultimo minuto però è diventato telefonico. In seguito sono circolate voci di irritazione del premier Silvio Berlusconi per questa anticipazione, che il capo del governo avrebbe voluto annunciare a Bruxelles ieri nella cena dei leader del Ppe e oggi nel summit, dove Germania, Francia e altri Paesi attendono rassicurazioni su nuovi impegni dell’Italia per il contenimento del debito pubblico e per il rilancio della crescita.
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