QUEI COMPENSI SENZA VERGOGNA AI CEO AMERICANI

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Lo studio dimostra, riportando nomi e dati, come ogni singola società  attui la propria strategia di evasione fiscale, riuscendo a pagare i propri manager più di quanto la stessa società  destina in tasse federali.
Le attività  di queste multinazionali sono caratterizzate da un forte investimento creativo e monetario indirizzato a strutturare un sistema di evasione fiscale solido e duraturo, basato sulla ricerca di scappatoie legali e su una continua azione lobbistica nel Congresso.
Senza una pressante azione di lobbying sarebbe impossibile riuscire a trovare scappatoie atte a favorire la crescente evasione che ha caratterizzato, negli ultimi sessant’anni, la diminuzione delle entrate fiscali nelle casse dello Stato. Nel 1952, come cita lo studio dell’Ips, le imposte versate dalle aziende a beneficio dello Stato equivalevano al 52,8% del totale; nel 2010 questa percentuale era scesa al 10,5%, il tutto a dispetto di un aumento del numero delle multinazionali rispetto a quelle presenti nel 1952. A oggi le prime 25 corporation in tema di evasione investono, complessivamente, più di 150mln di dollari l’anno in lobbying per fare pressione sui membri del Congresso affinché disegnino leggi capaci di essere aggirate. Possiamo quindi considerare centrale il ruolo di questa attività , ed evidenziare la forte collusione che lega gli interessi di queste aziende a quelli dei membri del Congresso. Non sarebbe infatti troppo definire il sistema statunitense fatto su misura per le corporation, come afferma lo stesso rapporto.
L’Ips analizza 25 corporation (tra le quali Verizon, General Electric, Ebay e altre), descrivendo i sistemi di evasione fiscale che queste mettono in atto, e mostrando come ogni società  possa godere di generosissime deduzioni fiscali e dispensare generosissimi compensi per i loro top manager.
(…)
Tutto ciò rappresenta, come sottolinea il rapporto, un ulteriore segnale di come il gap tra chi ha troppo e chi ha troppo poco sia ben lungi dall’assottigliarsi e anzi continui ad aumentare, proprio in tempi in cui mancate entrate come quelle citate potrebbero tradursi in una maggiore spesa pubblica. A sostegno di ciò l’Ips calcola che «nel 2009, i manager più importanti hanno ricevuto un compenso 263 volte superiore a quello di un lavoratore medio. Lo scorso anno, il gap è salito a 325 a 1».
Campagna Ips Put an end to excessive CEO pay and corporate tax dodging
(la versione completa di questo articolo su www.sbilanciamoci.info)


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