LO STILE CARITATEVOLE DELLA NATO

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Per non parlare dell’innominabile presidente del Consiglio italiano che per congratularsi con gli assassini ha usato con ignobile viltà  la massima: sic transit gloria mundi.
Ero certo che Gheddafi sarebbe stato ucciso e non invece fatto prigioniero, processato e imprigionato come sicuramente meritava per le gravi colpe di cui si era coperto. Ma secondo il diritto internazionale a farlo prigioniero, a processarlo e a metterlo in prigione doveva essere il popolo libico con l’assenso delle nuove autorità  della Libia, eventualmente sostenute dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Non dovevano dissanguarlo e ucciderlo – secondo lo stile caritatevole della Nato – i padroni del mondo, pronti a fare proprie le immense ricchezze della Libia infischiandosi di un diritto umano universale: il diritto alla vita.
Complice sino al collo in questa aggressione militare è stata l’Italia: non c’è autorità  politica italiana che non abbia violato la Costituzione italiana, a cominciare dal presidente Giorgio Napolitano e per finire con i rappresentanti della cosiddetta «sinistra» italiana. In parlamento il Partito Democratico, guidato da Pier Luigi Bersani, si è sempre schierato assieme alla destra bellicista che per oltre vent’anni si è vilmente dichiarata d’accordo con gli Stati Uniti e i loro alleati, compreso lo Stato di Israele, nella strage senza fine di popolazioni innocenti, dall’Iraq all’Afghanistan, alla Palestina, al Libano e infine alla Libia.
Sarebbe ingenuo pensare che di tutte queste infamie il mondo occidentale, l’Italia compresa, non debba pagare in un prossimo futuro terribili conseguenze. L’11 settembre è dietro l’angolo.


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