by Sergio Segio | 30 Ottobre 2011 7:08
Secondo la proiezione, «se una normativa che rendesse più semplici i licenziamenti fosse stata applicata durante gli anni della crisi economica, il tasso di disoccupazione in Italia sarebbe salito all’11,1%, anziché essere all’8,2% attuale, con quasi 738 mila persone senza lavoro in più rispetto a quelle conteggiate oggi dall’Istat». «Un puro esercizio teorico» ottenuto «ipotizzando di applicare le disposizioni previste dal provvedimento sui licenziamenti per motivi economici a quanto avvenuto dal 2009 ad oggi». II centro studi degli artigiani ha sommato i lavoratori che hanno utilizzato la Cig a zero ore nel 2009 (299.570 persone), nel 2010 (309.557) e nei primi sette mesi di quest’anno (128.574): 737.700 potenziali espulsi dal mercato del lavoro che in questi ultimi due anni e mezzo avrebbero fatto salire il tasso di disoccupazione, relativo al 2011, all’11,1%. C’è da dire che il governo punta proprio a facilitare gli ingressi. E il ministro del Lavoro rintuzza l’ipotesi: «È destituita di ogni fondamento, le simulazioni sulla maggiore flessibilità in uscita anche realizzate a livello internazionale, danno più occupazione».
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